Ucraina di nascita e italiana di adozione, l’abbiamo intervistata sugli aspetti meno noti della sua attività
Un termine ormai trito e ritrito, talvolta abusato e spesso inseguito soprattutto dai giovani, che sempre più sognano di diventare influencer sui social. L’argomento è ormai di pubblico dominio al punto che diventa interessante cercare di capire cosa si nasconda dietro a questo “mestiere”: perché, concretamente, al di là della patina luccicante che lo avvolge, cosa vuol dire fare vita da influencer? È veramente tutto così bello come viene descritto dal di fuori? Cerchiamo di capirlo con l’aiuto diretto di chi è influencer: Katia Yahoda (nella foto a sinistra), ucraina di nascita e italiana di adozione, molto attiva soprattutto su Instagram (questo il suo profilo: https://www.instagram.com/katiayahoda/). Un breve viaggio nel mondo degli influencer.
Ciao, Katia. Tanto per iniziare, ci parli della tua attività su Instagram? Come si svolge?
«La mia attività su Instgagram è prevalentemente a scopo dimostrativo e pubblicitario; ovvero, a parte le mie foto quotidiane che posto, inserisco anche contenuti di tipo pubblicitario per conto di aziende collaboratrici al fine di promuovere prodotti di varie tipologie, in cambio appunto degli stessi prodotti totalmente gratuiti».
Per l’attività che svolgi, ti consideri una influencer? Cosa vuol dire per te questo termine?
«Mi considero una influencer in quanto la mia attività si basa appunto sull’influenzare la scelta dei potenziali acquirenti dei prodotti che io posto e pubblicizzo. Il termine influencer è inglese e ha un significato specifico: essere influente è un aspetto top del proprio essere; basti pensare alle elezioni politiche e ai determinanti voti che si trovano a essere oggetto di una propaganda e di un pensiero altrui. È un semplice e chiaro esempio di cosa un influencer possa essere, ma in tal caso in modo positivo».
Il tuo lo consideri un lavoro a tutti gli effetti o è ancora una passione?
«Se lo volessi definire, il mio è in qualche modo un passatempo che comunque può diventare in futuro un lavoro, o almeno una base da cui trarre un guadagno in cambio di promozioni ai prodotti che pubblicizzo».
Cosa vuol dire fare l’influencer nel mondo del lifestyle?
«Si tratta di un concetto un po’ ampio: il lifestyle nel mondo degli influencer è un po’ complicato e talvolta non semplice, perché consiste in una corsa contro la concorrenza. Oggigiorno è molto diffuso e ognuno ha le sue idee. Quindi bisogna essere molto originali per apparire belli agli occhi degli altri».
Pensi sia possibile dare indicazioni e consigli ad altre persone su come impostare la propria vita?
«Credo sia possibile facilitare la vita di una persona con dei consigli. Quello che può fare un’influencer, magari, è proprio fornire indicazioni su prodotti che a sua volta ritiene siano efficaci e che quindi valga la pena provare».
Considerando la tua esperienza, su Instagram conta di più la quantità o la qualità di quello che si va a condividere con i follower?
«C’è un risvolto amaro riguardo la faccenda follower/engagement/qualità del profilo, nel senso che sono entrambi importanti, ma alla fin fine il fattore che conta realmente è ciò che si va a pubblicizzare sul profilo».
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 197, maggio 2022)