Una forma di finanziamento certamente vantaggiosa, ma è sempre meglio prestare la massima attenzione a interessi, rate e possibilità di estinzione
La cessione del quinto è una delle forme di finanziamento più utilizzate ed è spesso il modo più agevole, soprattutto per determinate categorie di richiedenti, per ottenere dei fondi con la possibilità di restituirli con rate e interessi piuttosto vantaggiosi. Il requisito del reddito mensile di origine statale rappresenta una garanzia sufficiente affinché la richiesta venga accolta senza il bisogno dell’intervento di terze parti che garantiscano la solvibilità.
Scegliere a chi rivolgersi per avviare le procedure di cessione del quinto non è una cosa semplice, soprattutto in presenza di una miriade di potenziali finanziatori in grado di offrire condizioni allettanti. Non bisogna farsi prendere dalla fretta ed è sempre meglio soffermarsi su tutta una serie di parametri, soprattutto di natura finanziaria, che riescano a adattarsi al meglio alla propria situazione. Un pensionato, ad esempio, avrà senz’altro esigenze diverse rispetto a un lavoratore appena assunto. Avere delle linee guida che fungano da bussola all’interno di un mercato saturo come quello della cessione del quinto può essere d’aiuto per trovare soluzioni il più possibile adeguate alla propria situazione senza che la scelta risulti avventata e che possa addirittura essere svantaggiosa nel lungo periodo. Il primo passo da compiere resta sempre quello di optare per istituti finanziatori in grado di soddisfare una platea ampia di utenti di richiedenti, e che risultino veloci ed efficienti in fase di gestione della pratica. In tal senso la cessione del quinto Unicredit ha ricevuto ottimi feedback e opinioni. I giudizi delle persone che in passato hanno avuto modo di testare un certo tipo di servizio sono di grande aiuto e permettono di avere un quadro generale su come opera un istituto. E particolarmente in tema di prestiti non bisogna soffermarsi solo sulla convenienza di tipo economico, ma anche, se non soprattutto, sulla serietà degli istituti che effettuano il prestito. Per questo motivo, innanzitutto verificate che essi siano presenti nell’elenco dell’Oam (Organismo agenti e mediatori).
Gli interessi
Uno dei paramenti di maggior rilievo nella scelta della cessione del quinto perfetta riguarda gli interessi applicati. Come detto, questa modalità di prestito risulta tra le più vantaggiose (questo perché si tratta di una somma di denaro con solvibilità garantita dal datore di lavoro, quasi sempre lo stato, o dall’ente pensionistico), ma questo non deve far pensare che sul mercato esistano soltanto condizioni favorevoli. Tra i parametri da valutare, quello di maggior rilievo e senz’altro il TAEG, o tasso d’interesse globale. Questo viene calcolato sulla base delle spese che bisogna effettivamente sostenere per la restituzione del denaro preso in prestito. Rappresenta in sostanza la misura principe della convenienza di questo tipo di attività di finanziamento.
La rata
L’ammontare della rata fissata per la restituzione della somma avuta in prestito è un altro parametro molto rilevante, ma di solito non va a incidere sulla scelta del soggetto finanziatore. Questa, per definizione, non può mai superare il quinto dello stipendio o della pensione, e questo aspetto tende ad alleggerirne il peso a livello economico per il richiedente. Un rata che si ritiene troppo elevata può comunque essere sempre rinegoziata, magari con un allungamento dei termini fissati per la restituzione.
L’estinzione
Un aspetto che spesso viene sottovalutato è quello che riguarda la possibile estinzione del rapporto in essere prima della sua naturale scadenza. Come regola fondamentale bisogna subito chiarire che è possibile saldare in anticipo la quota di debito residua soltanto se questa non supera i diecimila euro. Per somme superiori vengono spesso applicati degli interessi aggiuntivi, e questo, come ben potete capire, è un dettaglio di non poco conto. Fate attenzione inoltre alle condizioni inerenti la restituzione delle spese accessorie legate alla stipulazione di polizze vita e affini. Di norma queste sono sempre rimborsabili, mentre non lo sono quelle legate all’apertura e alla gestione della pratica.
Carmela Carnevale
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 181, gennaio 2021)