La regione si rivela essere un ecosistema sempre più sostenibile e, non a caso, il 2020 la vede al top per il numero di nidificazioni di una speciale tartaruga marina
La Caretta caretta è una tartaruga marina comune nel mar Mediterraneo, appartenente alla famiglia delle Cheloniidae, che può raggiungere i 110 centimetri di lunghezza e pesare fino a 180 chilogrammi. Purtroppo è anche un rettile a rischio di estinzione, sia per incidenti naturali sia, soprattutto, antropici, dal momento che molti esemplari muoiono a causa di fattori quali la pesca e l’inquinamento – la presenza di plastica sulle spiagge può comprometterne le nidificazioni – o per il disturbo che arreca il turismo nelle aree di riproduzione. Per queste ragioni è una specie protetta.
La tartaruga sceglie con cura il proprio punto di nidificazione valutando tanti elementi: il tipo di sabbia, le particolari condizioni climatiche, la distanza dalla battigia; nei cinque giorni successivi la prima nidificazione può tornare per la seconda. Certo è che per farlo torna sempre nei luoghi in cui è nata. Se da una parte stiamo attraversando un anno difficile a causa dell’emergenza Covid-19, dall’altra la natura ci sta regalando sorprese inaspettate. In occasione dell’avvistamento di una tartaruga Caretta caretta in procinto di ovideporre nella località di Villaggio del Golfo, a Nocera Terinese (Catanzaro), dove non era mai avvenuto prima d’ora un evento simile (e che l’autrice di questo articolo ha casualmente avuto la possibilità di documentare con la collaborazione di Alessandro Gaudio Calderazzo, un turista in villeggiatura), abbiamo incontrato il presidente del Wwf Calabria Vibo Valentia Angelo Calzone, che ha spiegato: «Il 2020 è un anno sorprendente per i numerosi casi di avvistamento di animali in luoghi mai finora osservati. La tartaruga marina Caretta caretta ne è un esempio: quest’anno, infatti, ha aumentato il numero di nidificazioni in Italia e in Calabria in particolare».
Per Pino Paolillo, responsabile scientifico Organizzazione aggregata associazione Wwf Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro, «solitamente questa specie di tartaruga ha un periodo di deposizione delle uova massimo tra giugno e luglio per poi decrescere progressivamente. Grazie ai dati forniti dalle associazioni Calabria Caretta Conservation e Wwf, contiamo in regione poco più di sessanta nidi, un numero mai registrato prima dai ricercatori e dai volontari, pari a quello che negli anni precedenti si contava in media in tutta l’Italia (Sicilia compresa). Un dato che è suscettibile di aumentare, visto che qualche esemplare può ancora cercare di nidificare sulle nostre coste, come ad esempio ha tentato di fare una Caretta caretta a luglio su una spiaggia di Tropea: anche questo un evento eccezionale, considerato che la nidificazione più a sud del litorale tirrenico calabrese è stata quella monitorata dal Wwf a partire dal 22 agosto 2014 a Pizzo (Vibo Valentia). Purtroppo, però, disturbata da torce elettriche, flash, cellulari, la tartaruga ha fatto dietro front ed è ritornata in acqua, rinviando il momento dello scavo della fossa e della camera di incubazione, cioè del “nido” che custodirà le uova fino alla schiusa».
Ed è proprio del 9 agosto scorso al Villaggio del Golfo, sul litorale tirrenico, l’evento unico cui si accennava prima: una Caretta caretta, pur se avvistata, è riuscita a portare a termine l’ovideposizione. Si tenga presente che i nidi di tale tartaruga marina, monitorati dai volontari del Wwf, si trovano prevalentemente lungo la fascia ionica della Calabria. Secondo il presidente Calzone «a partire dalla prima, accertata, deposizione del 23 giugno a Guardavalle (Catanzaro), in altre otto occasioni i volontari delle Organizzazioni aggregate Wwf Vibo Valentia-Vallata dello Stilaro, guidati dalla biologa Jasmine De Marco, e Wwf Crotone e Catanzaro, coordinati dal biologo Silvio Cimbalo, hanno scoperto, o controllato dopo segnalazione di pescatori, privati cittadini, capitanerie di porto o altre associazioni (da Calabria Caretta Conservation ad Associazione Mare Calabria), la presenza dei caratteristici nidi, a cui se ne deve aggiungere un altro a Sibari (Cosenza), monitorato dal Wwf Policoro (Matera) grazie all’intervento del biologo Gianluca Cirelli e dei suoi giovani collaboratori. Tra le “spiagge delle tartarughe” poste sotto la tutela degli attivisti del Panda, quella di Guardavalle conta ben quattro nidi su dieci, mentre le altre deposizioni sono state registrate a Riace (Reggio Calabria), Roccelletta di Borgia e Soverato (Catanzaro) e due a Isola di Capo Rizzuto (Crotone), all’interno della riserva marina».
Ora all’elenco si aggiunge anche Nocera Terinese, il cui evento, essendo stata testimone oculare, vorrei riportare in questo articolo. Domenica 9 agosto 2020 mi trovavo in ferie nella località di Villaggio del Golfo di Nocera Terinese quando, verso le ore 21,00, Michele Grutteria, un turista che portava a spasso il cane, notando una presenza anomala fuoriuscire dalle acque e spaventato a causa del buio, ritornava una seconda volta vedendo questo animale avanzare sulla spiaggia in modo goffo e lento. Allarmato richiedeva rinforzi e io mi trovavo in questo frangente di tempo tra coloro che immediatamente si recavano in spiaggia a osservare il “mostro marino”. Giunta sul posto verso le 21,33, assieme agli altri osservavo subito che si trattava di una Caretta caretta. Avevo già avuto modo di avvistarne una in località Marinella, sul lungomare Falcone Borsellino di Gizzeria Lido (Catanzaro), poi purtroppo deceduta a causa di reti da pesca. Ora però era completamente diverso: mi trovavo davanti un esemplare di tartaruga non solo viva ma in cerca del luogo di nidificazione!
La tartaruga aveva già scavato a 30 metri dalla battigia una buca profonda. Ponendomi dunque in posizione posteriore per non disturbarla con la luce, ho potuto riprendere con il cellulare il momento della ovideposizione di 5 uova; poi, forse disorientata dalle urla di persone che, preoccupate, allertavano la guardia costiera per recintare la zona e segnalare il punto, attendendo anche l’arrivo del Wwf, o forse avendo completato la deposizione, certo è che la tartaruga ha chiuso con la sabbia il luogo in cui si trovavano le sue uova per ritornare in mare [ecco il video completo, ndr]. Dopo essere stato allertato dalla Capitaneria di porto è intervenuto il personale del Wwf di Campora San Giovanni: in collaborazione con l’amministratore del Villaggio del Golfo Antonio Marraffa e altri condomini, ha provveduto a recintare la zona, per poi tornare nei giorni successivi a controllare l’esatta posizione delle uova, con gli opportuni accorgimenti.
Spiega Calzone: «Il lavoro degli attivisti del Wwf non si limita solo alla conta dei nidi ma, in molti casi, consiste in un vero e proprio intervento di conservazione attiva in quanto le uova, deposte dalla tartaruga a pochi metri dalla battigia, considerato il lungo periodo di incubazione (che in certi casi si può protrarre per circa due mesi), rischiano di essere distrutte dalle onde della prima mareggiata; da qui le delicate operazioni di traslocazione dei nidi a una distanza di maggiore sicurezza, effettuate dai biologi in possesso di regolare autorizzazione ministeriale. Da non sottovalutare la lodevole e capillare attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione delle popolazioni locali e delle amministrazioni dei comuni costieri in relazione ai temi della conservazione delle tartarughe marine e degli habitat costieri, attività che si avvale da alcuni giorni dell’impiego di un camper allestito ad hoc dal Wwf vibonese da me guidato. La costanza e il duro lavoro di perlustrazione pedestre mattutina di chilometri e chilometri di spiaggia da parte dei giovani volontari del Wwf di Vibo-Vallata dello Stilaro, di Crotone e di Policoro sono stati fin qui ripagati dai numeri interessanti, senz’altro suscettibili di ulteriori aggiornamenti, considerato che le deposizioni si possono verificare anche fino a circa la metà di agosto. Quando però l’attesa per i primi “lieti eventi” sarà diventata spasmodica».
Le immagini: foto di un esemplare di tartaruga Caretta caretta, specie protetta; l’area, messa in sicurezza, di ovideposizione nella spiaggia in località Villaggio del Golfo, a Nocera Terinese (Catanzaro); ritrovamento delle uova di Caretta caretta da parte della biologa Jasmine De Marco [Copyright Dora Anna Rocca].
Dora Anna Rocca
(LucidaMente 3000, anno XV, n. 177, settembre 2020)