Dalle vecchie idee religiose e umanistiche, a quella politico-economica, fino a…
Chi comanda il nostro pianeta? La domanda potrebbe sembrare oziosa e preda dei più vari complottismi. Eppure, da quando è sorta l’intelligenza nell’animale umano, la questione è stata posta più e più volte. Le religioni hanno oscillato tra l’affermazione – ovvia per loro – che è Dio che guida il mondo. D’altra parte, il loro ipotetico universo aveva dimensioni e durata temporale – beata ignoranza! – molto molto molto più limitati di quanto da più di un secolo gli astronomi e gli astrofisici hanno accertato, per cui l’immaginario sire celeste aveva da governare spazi e tempi infinitesimali rispetto a oggi.
Le credenze religiose monoteistiche hanno pensato di far condividere la signoria del mondo tra il presunto “Creatore” e l’uomo, ovvero, secondo i loro dogmi, l’essere più vicino all’onnipotente. Nel periodo umanistico-rinascimentale si è enfatizzata l’importanza dell’uomo (antropocentrismo), dotato di ragione e capace di elevarsi spiritualmente; poi l’epoca illuminista vi ha aggiunto il concetto di progresso, secondo il quale l’umanità, per forza di cose, aggiunge conoscenze a conoscenze tecnico-scientifiche e non può quindi che migliorarsi. Il passo successivo l’hanno compiuto a metà XIX secolo la filosofia positivistica e in generale lo scientismo e la tecnocrazia, oggi imperanti: scienza, tecnologia e macchine sono i veri signori della Terra. L’altra corrente intellettuale della cultura europea dall’Ottocento in poi, quella prima romantica e in seguito decadente, più sentimentale, spiritualistica, simbolista, ha ritenuto che fosse la Natura a dominare il pianeta e il cosmo: una forza affascinante e terribile (si pensi a Giacomo Leopardi).
L’esoterismo tanto in voga a cavallo dei secoli XIX e XX secoli privilegiava forze occulte e misteriose, fino a immaginare un celato Re del Mondo. Entrati nel cruento XX secolo, l’attenzione si è spostata alla politica e all’economia. I signori della Terra sono stati individuati di volta in volta negli Stati imperialisti, nei grandi gruppi capitalistici statunitensi, supportati dal complesso militare-industriale Usa, o nelle multinazionali. Negli ultimi anni, oltre ai complottismi su lobby e massonerie varie, è stato sempre più usato il termine “poteri forti” per indicare le potentissime concentrazioni finanziarie, le nuove, ancor più rapaci e pervasive multinazionali, gli sceicchi arabi del petrolio e i tycoon della Silicon Valley come coloro che indirizzano e decidono i destini del mondo.
Peccato, però, che esista anche un colosso asiatico (vedi Cina, scacco matto in cinque mosse), che sta espandendosi in modo irrefrenabile. Un fattore di ulteriore potenza per il regime capital-comunista è stato il virus, che ha bloccato le economie di tutti i Paesi, mentre Pechino ha già rimontato e presenta vari dati statistici macroeconomici superiori a quelli dell’anno precedente (vedi pure La Cina e la pandemia: le responsabilità da non dimenticare e le strategie politico-economiche imperialiste). Non è la prima volta che un microrganismo risulta determinante. Si pensi alle grandi epidemie del passato. Ma è stato il grande scrittore inglese Herbert George Wells (1866-1946) a capire tutto. Talmente affascinante è risultato per varie generazioni il suo romanzo del 1897, La guerra dei mondi, che ne sono stati tratti numerosi film, serie televisive e fumetti. Le più famose pellicole sono state quelle del 1953 e del 2005, dirette rispettivamente da Byron Haskin e da Steven Spielberg. Non solo. Nel 1938 dal romanzo fu tratto un dramma radiofonico ideato e interpretato dal quasi omonimo Orson Welles come una radiocronaca: ed essa fu talmente realistica che milioni di radioascoltatori statunitensi, credendo a una vera invasione di marziani, finirono nel panico.
Ecco come si conclude il romanzo: «Quegli organismi infinitesimali che Dio, nella sua saggezza, aveva messo sulla Terra, iniziarono a condannarli, annientarli, distruggerli». Ci si riferisce agli invasori alieni che, non avendo gli anticorpi necessari, vengono uccisi dai microrganismi, rivelatisi più efficaci rispetto alle più letali armi umane, che non li avevano neppure scalfiti. Però, non si potrebbe invece supporre che una divinità li abbia creati per liberarsi dell’unico animale che sta risultando fatalmente nocivo per la Terra? Qualcuno ha calcolato che basterebbe meno di un secolo senza l’uomo per far tornare il terzo pianeta del Sistema solare un paradiso incontaminato. E il virus ne sarebbe l’artefice e il signore…
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XV, n. 178, settembre 2020)