Gli occupati sono in aumento generalizzato, sia come genere sia come regioni geografiche. Però l’incremento riguarda soprattutto i contratti a termine. E calano leggermente i lavoratori autonomi
Gli ultimi dati raccolti e analizzati dall’Istat, istituto di statistica italiano, confermano la ripresa del Paese e fanno ben sperare anche sull’occupazione. Gli ultimissimi studi fanno registrare, infatti, un miglioramento dell’occupazione e una netta diminuzione dei disoccupati, ai minimi dal 2012. Gli occupati, cioè le persone che hanno effettivamente un impiego, sono ai massimi storici.
C’è ancora da fare, però, per quanto riguarda l’occupazione degli over 50 e i contratti a tempo determinato. Nel mese di maggio 2018, gli occupati sono cresciuti ancora, arrivando a 114 mila, il che corrisponde a un tasso di occupazione del 58,8%. Rispetto al mese precedente, si registra un aumento dello 0,2%, segnale molto positivo per la crescita del sistema Italia. Chi dice cerco lavoro oggi ha trovato effettivamente un impiego, anche grazie alle moltissime offerte di lavoro da parte delle grandi aziende e catene, italiane ma anche internazionali, che investono sul territorio, favorendo anche di agevolazioni per sostenere l’economia nel Mezzogiorno. L’aumento degli occupati riguarda sia gli uomini che le donne, nonché i giovani tra i 15 e 34 anni e gli ultracinquantenni. Se è pur vero che la crescita dei contratti registrati riguarda soprattutto i contratti a termine, è anche vero che sono cresciuti anche i contratti a tempo indeterminato. Rispetto ai primi mese dell’anno, però, sono in leggera flessione i lavoratori autonomi.
Rispetto al primo trimestre dell’anno, il secondo si rivela molto positivo, registrando una crescita dello 0,9% degli occupati, che corrisponde a 212 mila persone che hanno iniziato un’attività lavorativa. Il lavoro fatto per migliorare la situazione degli over 50 ha dato i suoi frutti: 168 mila persone di età superiore ai 50 anni hanno trovato un impiego, come anche moltissimi giovani, potendo così far diminuire i tassi di disoccupazione relativi.
Le persone in cerca di occupazione sono in forte calo, -2,9%. La diminuzione del tasso di disoccupazione riguarda entrambi i generi, sia uomini che donne, e tutte le ragioni d’Italia, sia al Nord che al Centro che al Sud. Il tasso di disoccupazione aggiornato con gli ultimi dati è pari al 10,7%. Il tasso di disoccupazione giovanile, cioè delle persone comprese tra i 15 e i 34 anni di età, cala anch’esso, arrivando a quota 31,9%. Il numero degli inattivi, cioè quelli che non lavorano e non sono cerca in un’occupazione, resta invariato. I dati registrati su base annua registrano anch’essi un miglioramento della situazione occupazionale. Sia uomini che donne riescono a trovare più facilmente un impiego, anche se si tratta di un contratto a termine. Sono infatti 434 mila i nuovi lavoratori a termine su base annua, mentre restano stabili i contratti indeterminati e i lavoratori autonomi crescono un po’.
A calare sono gli occupati compresi tra i 35 e i 49 anni, mentre l’incremento riguarda gli occupati nelle altre due fasce di età limitrofe, cioè i giovani e gli ultra 50enni. Si registra un aumento dell’occupazione in tutte le fasce di età al netto della componente demografica. È da vedersi se l’aumento dell’occupazione è legato solo ai lavoratori stagionali estivi o se tale aumento dell’occupazione sarà strutturale e quindi mantenuto nel tempo.
ludovica merletti
(LucidaMente, anno XIII, n. 153, settembre 2018)