Scandalo pedofilia da Roma all’America latina, dagli Usa all’Australia, parrocchie e conventi vuoti, calo di fedeli praticanti, mancanza di vocazioni, un continente ormai decristianizzato e in forte calo demografico… Ecco perché l’“immigrazionismo” della Chiesa cattolica non è folle come potrebbe apparire a prima vista
Si è concluso domenica scorsa, 24 febbraio, il Sinodo cattolico sulla pedofilia iniziato il 21. Un fenomeno connaturato a una morale religiosa repressiva, sessuofobica, che ha come regola la castità assoluta e la separazione dei sessi e che, quindi, da sempre, ha prodotto abusi sessuali di ogni genere. Fin dalle origini lo sapevano tutti: i carnefici, le vittime e l’enorme legione di silenziosi complici.
Nel corso del Sinodo sono stati espressi Mea culpa, contrizione, volontà di rinnovamento, ma il dolore e la rabbia delle migliaia e migliaia di vittime e delle loro famiglie non ha trovato soddisfazione. Un altro sintomo della profonda crisi che sta investendo il cattolicesimo in tutto il mondo e, in particolare, in Europa. Difficoltà cui il Vaticano cerca di far fronte. Come? Ecco un’ipotesi.
Sono in tanti a chiedersi perché, apparentemente, la Chiesa cattolica, con la sua politica di accoglienza indiscriminata, stia favorendo la fine dell’Europa cristiana e della sua civiltà. Tutte le proiezioni statistiche demografiche sono concordi: questione di qualche decennio e la “Grande Sostituzione” profetizzata, tra gli altri, da Renaud Camus, ed eterodiretta dall’Onu (vedi la Direttiva Popolazione) e dai grandi poteri globalisti (potentati finanziari, multinazionali, Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea, Unione europea, stati arabo-islamici del petrolio, ecc.), sarà una realtà.
Il Vecchio continente non sarà più abitato da una maggioranza di europei, ma, etnicamente, da una prevalenza di arabi e africani (Eurabia ed Eurafrica) e, dal punto di vista della confessione religiosa, da una preponderanza di musulmani. Attenzione, le cifre son cifre. Al culmine dei cento anni di imperialismo europeo del XIX-XX secolo, i “colonizzatori” presenti nei territori africani e asiatici non avevano mai superato, al massimo, la quota del 2% rispetto agli abitanti residenti nei paesi occupati. Invece, già oggi circa il 10% della popolazione dell’Europa occidentale è costituito da migranti o ex tali, inoltre con un tasso demografico più del doppio rispetto a quello dei “nativi”. Si tratta, insomma, di una vera e propria controcolonizzazione, dalle conseguenze nefaste e distruttive per la civiltà, la cultura, la lingua, l’arte, l’urbanistica, la letteratura, i costumi, la gastronomia “indigene”. Nonché per la religione cristiana. Appunto. In effetti, da decenni l’Europa è un continente ormai quasi completamente secolarizzato e decristianizzato. Peggio: desacralizzato.
Non si tratta, infatti, solo di parrocchie e conventi vuoti, di messe con pochissimi fedeli, di crisi delle vocazioni, di una generale lontananza dal cristianesimo, sia quello cattolico sia quello protestante. Tanto che, ad esempio, in Francia o nei Paesi bassi, molti edifici religiosi vengono abbattuti o “riadattati”. La pedofilia commessa in ambito talare c’entra poco. Da sempre tale violenza verso i bambini è stata praticata da religiosi paradossalmente sessuofobi e non crediate che monaci buddhisti o mullah islamici ne siano esenti. Anzi, è merito della Chiesa cattolica aver fatto venir fuori la verità. Così come è un pregio della civiltà occidentale aver studiato e ammesso le proprie pagine nere.
La vera tragedia è che l’Europa ha da tempo perso la visione e la percezione del sacro, della spiritualità, della propria identità, il che va al di là delle religioni rivelate. In una parola, l’Europa ha perso l’anima; tanto che nessun accenno alle comuni radici cristiane è presente nei documenti dell’Unione europea. Le cause sono molteplici. Alcune: consumismo, materialismo, vuoto culturale, mass media imbecilli, politica asservita ai poteri economici (anzi peggio, finanziari), intellettuali e università che inseguono l’effimero e le mode, scuola che insegna un vuoto multiculturalismo e relativismo… Solo degli ingenui possono pensare che in tanti si siano resi conto di tutto ciò ma che il Vaticano, ovvero una delle organizzazioni più ramificate e informate sul pianeta, non lo sappia. E davvero ritenete che Francesco I sia un ingenuo parroco di campagna e che non riesca a elevare la propria comunicazione al di sopra di un bolso buonismo, adatto (forse) a dei bambini neanche tanto svegli?
Ecco alcune cifre tratte proprio dall’Annuario pontificio 2018 e dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2016, redatti dall’Ufficio centrale di statistica della Chiesa cattolica. Mentre in Europa i cattolici non crescono né in numeri assoluti né in percentuale, in Africa si registra un loro aumento di più del 20%, con Repubblica democratica del Congo e Nigeria a guidare la classifica con rispettivamente 44 e 22 milioni di cattolici. In termini assoluti, ormai quasi la metà dei cattolici del pianeta si trova nel continente americano, in particolare nell’America latina, vero “zoccolo duro” della fede cattolica (non è un caso che papa Bergoglio sia argentino!). In Asia sono quasi 80 milioni i cattolici filippini. Anche i sacerdoti fanno registrare un forte calo nel Vecchio Continente, mentre sono in aumento altrove.
Dunque, per la Chiesa cattolica la speranza del futuro si chiama America meridionale, Africa, Asia. Ed è riposta anche nei poveri del mondo, costretti a rivolgersi alle organizzazioni caritatevoli religiose per sopravvivere. Si spiega così anche l’ideologia pauperista dell’attuale pontefice, insensato elogio dell’indigenza di cui parleremo in un nostro prossimo articolo (che recherà come titolo Un papa della miseria). Più poveri e più immigrati (entrambi i gruppi già convertiti o da convertire), meno europei miscredenti. Anche a costo di venire a patti con lo storico pericolo islamico. Forse è anche in quest’ottica che è possibile interpretare perché il Vaticano chiuda gli occhi di fronte a un’evidente bomba demografica che farà esplodere ecologicamente e socialmente la Terra (vedi Demografia, sovrappopolamento, controllo delle nascite… e migrazione). Sperando che una massa di cattolici extraeuropei subentri in termini assoluti e relativi ad atei, agnostici e laici dell’Europa occidentale. Islam permettendo…
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIV, n. 159, marzo 2019)
La magia medievale ha prodotto più danni che benefici. Ma, si sa, come in politica, chi decide sono i “credenti”.