Sempre meno tempo da passare davanti allo specchio per il make up? La soluzione c’è: è un trucco… permanente!
Un qualcosa che si evolve di pari passo con il mutamento dei canoni tradizionali. Anche il mondo della bellezza, da intendersi come comparto estetico, subisce cambiamenti e vira seguendo le dinamiche sociali. Due settori che sono più legati di quanto si potrebbe pensare.
Da qualche tempo a questa parte si assiste a una sempre maggiore richiesta di estetica e l’aspetto fisico cresce nell’interesse degli utenti. In sintesi, si può dire che l’aspetto fisico ha sempre più rilevanza nella nostra società. E questo lo si evince tanto a livello di analisi esterna, analizzando a fondo ciò che avviene intorno a noi; quanto in termini più concreti leggendo i dati relativi al settore cosmetica e bellezza. Dalle palestre alle beauty farm passando per estetisti, prodotti cosmetici da acquistare per curarsi da soli, parrucchieri, visagisti. Un comparto in enorme crescita, uno dei pochi che in Italia, in questo periodo di crisi, riesca a generare utili in sequenza. Italiani affamati di bellezza, quindi, con riferimento all’estetica: e di pari passo con tale esigenza nascono nuovi trattamenti che tengono in massima considerazione proprio le nuove dinamiche sociali.
Si pensi ad esempio al trucco permanente, tanto per citare uno dei rimedi più richiesti. Si sta parlando di un trattamento che, in sintesi, consiste nell’andare a farsi “tatuare” sotto pelle un make up duraturo, che resti vivo e brillante per diversi mesi; la tecnica, come si può leggere sul portale Truccopermanente.it, è piuttosto articolata e consiste nell’inserimento di pigmenti di colore ipoallergenico direttamente nei primi strati dell’epidermide. Cosa c’entra questo con le dinamiche sociali? Proviamo ad analizzare.
Le donne passano notoriamente ore e ore davanti allo specchio tra applicazione del make up e successiva rimozione, quindi, in sintesi, truccarsi e struccarsi. La società attuale prevede ritmi ossessivi e non c’è più troppo spazio o tempo da dedicare ad attività collaterali. L’invenzione di un trattamento che simuli un make up perfetto e che resti sul viso per diversi mesi va incontro a queste nuove necessità tenendo in massima considerazione le tempistiche oggigiorno ristrette anche del mondo femminile, ormai in carriera quanto gli uomini, se non anche di più. Ed allora, per quanto strano ciò possa apparire, anche un settore come quello dell’estetica e della cosmetica può basare i meccanismi di funzionamento su quelle che sono le dinamiche sociali imposta dalla vita quotidiana.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XIII, n. 151, luglio 2018)