Un provvedimento comunale dirompente, a protezione dei ludopati. Ma non tutti sono d’accordo…
La battaglia del Comune di Parma alle slot machine e agli apparecchi di gioco fa un nuovo passo avanti. Dopo l’approvazione della variante del Rue (Regolamento urbanistico edilizio) con la quale, nel 2017, si era stabilito il divieto all’apertura di nuove sale slot in città, ora un nuovo provvedimento obbliga le sale da gioco a trasferirsi fuori dal centro urbano.
La crescita del gioco d’azzardo in Italia è stata ben documentata da numerosi studi. Il settore registra da anni un successo che sembra inarrestabile ed è ormai diventato una rilevante fonte di entrate erariali per lo Stato. A trascinare il fenomeno hanno certamente contribuito le opportunità di gioco online legale fornite dai casinò a distanza e via cellulare; non è infatti un caso che, proprio quest’anno, l’Agenzia Dogane e Monopoli abbia pubblicato un bando per il rilascio di 120 licenze per l’apertura di nuovi casino nel mercato italiano. Ma il gioco d’azzardo non è solo questo, è anche Gratta e Vinci, lotterie e apparecchi slot. Ed è proprio su questi ultimi che si concentra l’azione del Comune di Parma.
In ottemperanza alla legge regionale che ha imposto ai Comuni i criteri di zonizzazione delle slot machine e delle sale scommesse, la delibera urbanistica, che sarà approvata dal Consiglio comunale il prossimo 28 maggio, interviene pesantemente sulla realtà attuale, stabilendo in pratica che all’interno delle zone residenziali e delle zone commerciali e rurali non possono esservi né apparecchi di gioco né sale scommesse. Le slot e gli esercizi che offrono opportunità di gioco d’azzardo dovranno quindi decidere se chiudere la propria attività oppure traslocare in zone produttive indicate dal provvedimento.
La delibera del Comune, che pare non avere precedenti sul territorio italiano, tenta così di dare un colpo mortale alle ludopatie cercando di rendere il meno accessibile possibile l’offerta di gioco. Come ha spiegato Michele Alinovi, assessore alle Politiche di pianificazione e sviluppo del territorio e delle opere pubbliche, ricollocando slot machine e sale giochi in zone non facilmente raggiungibili, si scoraggia il gioco nei giovani e negli anziani, cioè nelle fasce più deboli e più a rischio. Inoltre, la concentrazione delle sale scommesse in zone specifiche consentirà un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine e faciliterà gli ausili sociosanitari rivolti ai soggetti a rischio.
Tutti gli esercizi toccati da questa delibera ‒ si parla di circa 250 attività che ospitano apparecchi slot e di oltre 20 sale da gioco ‒ riceveranno una lettera informativa e avranno tempo fino alla fine dell’anno per rilocalizzarsi, eliminare gli apparecchi oppure chiudere. Certamente le associazioni del commercio non vedono positivamente la delibera e hanno già presentato un ricorso presso il Consiglio di Stato. La loro opposizione è motivata dal fatto che la misura danneggia notevolmente numerose imprese del territorio e di fatto potrebbe non avere alcun effetto nella lotta alle ludopatie.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XIII, n. 149, maggio 2018)