Una ricerca condotta dalla Hebrew University di Gerusalemme ha dimostrato il dimezzamento dei gameti maschili tra il 1973 e il 2011. Ancora ignote le cause
I livelli di fertilità maschile nei paesi occidentali hanno raggiunto i minimi storici. Lo ha reso noto uno studio eseguito su un campione di circa 43 mila uomini in Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. I risultati sono stati pubblicati lo scorso luglio su Human Reproduction Update, importante rivista scientifica della Oxford University Press (ma vedi anche, su lastampa.it, Sterilità raddoppiata in 20 anni e pene più corto, cosa succede agli uomini?).
Un’equipe internazionale di ricercatori – guidata da Hagai Levine, epidemiologo della Hebrew University di Gerusalemme – ha effettuato una revisione sui dati provenienti da 185 paper scientifici, raccolti tra il 1973 e il 2011. Nell’arco temporale si è registrato un declino del 52% della concentrazione dello sperma e del 59% del numero di spermatozoi. In sostanza, negli ultimi quattro decenni, la concentrazione media dei gameti maschili si è dimezzata, passando da 99 milioni a 47 milioni per millilitro di liquido seminale. Inoltre, in una buona parte degli individui esaminati, la concentrazione spermatica raggiunge la soglia preoccupante dei 40 milioni per millilitro, al di sotto della quale la probabilità di concepimento è altamente compromessa. Secondo i ricercatori, qualora questa tendenza non si invertisse, entro pochi decenni la “specie occidentale” correrebbe il rischio di estinguersi: si pensi che intorno ai 15 milioni di spermatozoi per millilitro è impossibile diventare genitori.
Ma quali sono le cause di questa drastica diminuzione? Inquinamento, cambiamenti climatici, tabagismo, diete scorrette, stress, sono solo alcune delle ipotesi, ma nessuna ha finora convinto gli esperti. I maggiori sospetti ricadono però su quelle forme di inquinamento – ad esempio alcuni pesticidi o additivi usati nella industria della plastica – in grado di interferire con il sistema endocrino ormonale umano.
Gli autori della ricerca hanno sottolineato che l’allarme infertilità è molto meno significativo in Sud America, Asia e Africa, anche se occorre considerare che gli studi in queste zone del pianeta sono di numero molto inferiore rispetto a quelli effettuati nel Nord del mondo. In conclusione, a finire sotto la lente di ingrandimento è lo stile di vita occidentale, sebbene paesi non occidentali ma altamente industrializzati come il Giappone e la Corea del Sud non registrino lo stesso trend negativo. Per trovare una soluzione all’ennesima malattia dell’uomo moderno la ricerca scientifica sta facendo passi da gigante e già da qualche anno una società di biotecnologie francese, presso la Scuola normale superiore di Lione, ha annunciato la creazione del primo spermatozoo in vitro, partendo dai tessuti prelevati dai testicoli di un uomo sterile.
Alessia Giorgi
(LucidaMente, anno XII, n. 143, novembre 2017)