Le tesi dei contrari e le smentite degli organi ufficiali, dal “caso Wakefield” a oggi
I vaccini sono ricchi di sostanze tossiche», «causano autismo infantile e diabete mellito», «sono il prodotto di mosse governative a sostegno di Big Pharma», «non esiste l’“immunità di gregge”». Queste sono solo alcune delle ragioni portate avanti dalla dilagante crociata contro i vaccini, che coinvolge un numero sempre più ampio di genitori che scelgono di non vaccinare i propri figli.
Coloro che credono che le fonti mediche ufficiali siano pilotate da interessi esterni ricercano sempre di più informazioni ufficiose in modo autonomo, specie via web. La rete, però, è spesso infestata da “bufale” che alimentano cattiva informazione e falsi miti sull’argomento. Dall’altra parte della barricata, sono molti i medici e le organizzazioni sanitarie che cercano di fare chiarezza e porre un limite al flusso di disinformazione, specie a seguito del preoccupante aumento dei casi segnalati di malattie infettive, quali morbillo e rosolia [vedi anche Vaccini-sì vaccini-no, l’annoso dilemma spiegato (finalmente) dagli esperti]. Tanto che, lo scorso 4 aprile, il Ministero della Salute ha emesso una circolare nella quale segnalava «un’epidemia di morbillo in atto» – ricordiamo infatti che il principale vaccino a essere “sotto accusa” è il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr).
Alla luce di ciò, lo scorso 19 maggio il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che rende obbligatori 12 vaccini per bambini e adolescenti da 0 a 16 anni, prevedendo sanzioni amministrative pecuniarie per i genitori e il reato di omissione di atti d’ufficio per i dirigenti scolastici che non segnalino la presenza di minori non vaccinati nel proprio istituto (si veda anche: Le novità del decreto legge sui vaccini).
Ma i vaccini sono davvero dannosi e responsabili di tutto ciò di cui li si accusa? Le organizzazioni sanitarie hanno smentito tutte le tesi a sostegno dell’antivaccinismo: per quanto riguarda la presenza di metalli nei vaccini, si noti che essi attualmente non hanno al loro interno né mercurio né i suoi derivati, ma solo una piccola percentuale di alluminio (0,25-2,5 mg), che è molto inferiore a quella che assumiamo quotidianamente con la nostra dieta, specie tramite vegetali (5-20 mg). Inoltre, tutte le evidenze sono a sostegno dell’utilità dei vaccini, sia per l’aspetto della salute del singolo, sia per il fenomeno dell’“immunità di gregge”, grazie al quale anche i soggetti immunodepressi e i neonati, che non possono essere vaccinati, sono comunque coperti dalle infezioni grazie agli altri individui vaccinati attorno a loro, che bloccano il possibile contagio.
Per quanto riguarda la presunta correlazione tra vaccino trivalente e autismo,anch’essa si è rivelata assolutamente falsa. Tuttavia ha aumentato esponenzialmente il numero degli “antivax” e ha fornito false speranze a genitori di bambini autistici, convinti di aver trovato finalmente la causa prima del disturbo dei loro figli e, quindi, che si fosse aperta la strada a una possibile cura. L’origine di questo “falso mito” può essere ricercata in un articolo del 1998, pubblicato su un’autorevole rivista scientifica dal medico gallese Andrew Wakefield, nel quale egli ipotizzava che il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia potesse causare autismo.
Le indagini effettuate sulla ricerca dagli organi competenti scoprirono però che non solo non era più possibile accedere ai vetrini dei test alla base della ricerca, ma che il dottore aveva forti interessi personali – la vittoria di una causa – nel sostenere questa correlazione. Anni dopo, infatti, Wakefield fu radiato dall’albo, e la sua ricerca venne smentita sulla base di molte altre, i cui dati erano – e sono – verificabili (si veda pure Ancora su autismo e vaccini della Fondazione italiana per l’autismo). Nonostante le autorevoli smentite, la lotta antivaccinista continua, andando però a discapito di chi non ha voce in capitolo: i bambini. La libertà di scelta è imprescindibile, ma non si può impedire allo Stato di tutelare il diritto alla salute di chi non è ancora in grado di scegliere da solo.
Sara Spimpolo
(LucidaMente, anno XII, n. 138, giugno 2017)
Gentile direttore, condivido pienamente l’intervento di Sara Spimpolo. È difficile tuttavia far breccia in chi, non essendo né medico, né scienziato, si inscena a rappresentante di saperi alternativi, vicini a nuove forme di stregoneria, che abbandonano l’argomentazione razionale, negando l’evidenza e, vorrei dire, offendendo chi alla ricerca ha sacrificato una vita (penso a Sabin). Per quanto riguarda gli interessi delle case farmaceutiche, forse avrebbero da guadagnare di più facendo scoppiare la peste…
Secondo me alcuni vaccini possono essere utili, ma 1 o 2 come negli altri paesi europei. Imporne 12 tutti insieme puzza molto di “spinta” dietro le quinte da parte delle case farmaceutiche.
In Belgio dove io vivo, come pure in tutti gli altri paesi europei dove la Sanità funziona e rende servizio ai cittadini in maniera efficiente, i vaccini obbligatori sono 1 o 2 al massimo.
In testa abbiamo la Danimarca che non prevede obblighi vaccinali perché anticostituzionali.
Inoltre, c’è un fatto curioso: la Glaxo Smith Klein è formalmente fallita e condannata in molti stati, inclusa l’Italia, per frode e per vaccini dannosi.
Non è strano che proprio ora che la gente si sta un po’ svegliando e che alcune case farmaceutiche stiano fallendo, lo stato italiano si svegli, cercando di imporre ai cittadini leggi da regime? (privazione della patria potestà, segnalazioni al sistema sanitario, sanzioni pecuniarie…?) E’ ora di farla finita di fare il paese a pezzi a forza di gente corrotta. Questo è il motivo per cui tanti italiani come me se ne sono dovuti andare all’estero per crearsi una vita migliore. Né in Belgio, né in un paese occidentale civilizzato che si rispetti ho mai sentito parlare di tali leggi spietate ed incivili. Che lo stato investa per far ritornare il sistema sanitario un sistema funzionante, gratuito e alla portata dei cittadini invece di votare spietatezze simili a danno della popolazione che, oltretutto, gravano ulteriormente su un sistema sanitario già in fase di smantellamento.
Abbiamo risorse e professionisti validissimi in Italia, ho avuto modo di constatarlo anche recentemente, ma chi è a capo della Sanità ha come interesse incentivi e percentuali ricevute dalle farmaceutiche piuttosto che il bene dei cittadini (ne ricevo conferma tutte le volte che mi rivolgo ad una struttura sanitaria, parlando con i pazienti). Le statistiche dell’OMS e le cose scritte sulla carta sono una cosa, la realtà è spesso l’opposto. Suggerisco quindi che andiate ad intervistare la gente di tutti i giorni e non solo di leggere le notizie scritte, spesso infarcite di bufale o perfino manovrate da chi paga di più
Gentilissima Margherita, grazie per averci scritto ed esposto il suo parere.