Come districarsi con l’Ape e perché si tratta di un documento obbligatorio e importante
Quello dell’efficienza energetica è un tema sempre più sentito tanto dalle aziende quanto dai privati. Una necessità che è cresciuta di pari passo anche con una regolamentazione apposita, sempre più stringente e mirata a raggiungere proprio un maggiore efficientamento.
La relativa documentazione tramite la quale si va ad attestare, per iscritto, che un dato fabbricato, che sia immobile o altro, abbia tutte le caratteristiche in regola, prende il nome di certificazione energetica. Un documento estremamente importante anche perché, secondo quanto stabilito da una recente sentenza della Corte di Cassazione, chi va vendere un immobile dichiarando prestazioni energetiche difformi da quelle contenute nell’attestato di prestazione energetica, incappa in un reato di truffa contrattuale. Con tutte le conseguenza del caso. In passato questo documento era noto come Ace, Attestato di certificazione energetica; nel giugno del 2013 è diventato Ape, Attestato di prestazione energetica. Una documentazione completa e accurata che esprime le caratteristiche energetiche di una casa, di un appartamento o in generale di un qualunque fabbricato.
Ovviamente, l’obiettivo è quello di determinare l’efficienza energetica di un immobile da parte di un utente al momento dell’acquisto; in questo modo si possono individuare, più facilmente, costi di manutenzione e gestione legati, ad esempio, a riscaldamento e raffreddamento dell’abitazione che si andrà ad acquistare. Un documento che, come detto, nel tempo è diventato obbligatorio; in particolare dal 20 marzo 2011, quando si andò a sancire l’inderogabilità di tale documentazione negli atti di una compravendita, pena l’annullamento del contratto. Anche chi si appresta a ristrutturarecasa ha bisogno di presentare l’Ape.
Il documento di certificazione energetica è redatto da un soggetto accreditato noto anche come certificatore energetico. Sono le singole regioni a gestire tutto l’iter legato a formazione e accreditamento di questi soggetti; che poi, nel concreto, sono tecnici abilitati a progettare edifici e impianti, quindi architetti, ingegneri e geometri. Per redigere un Ape si deve andare ad analizzare a fondo l’immobile in questione valutando caratteristiche dei muri, degli infissi, consumi vari, raffreddamento e riscaldamento, produzione di acqua calda ecc… Una volta portati a termine tutti questi controlli, il certificatore provvede ad emettere il relativo documento rilasciando l’attestato energetico.
In media per un Ape su un appartamento si possono spendere tra i 150 e i 200 euro. Come si può intuire, maggiore è l’importanza e il prestigio del fabbricato da valutare, più alta diventa la cifra. Il certificato ha valore per 10 anni e va modificato prima di questo periodo temporale solo nel caso di interventi di ristrutturazione che vadano a modificare l’efficienza energetica dell’edificio. Un documento molto importante che, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione, se non usato adeguatamente, può portare, come già detto, anche a problematiche legali.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XII, n. 138, giugno 2017)