“50 anni di viaggi nel mito” è il titolo della mostra che, a palazzo Pepoli, celebra l’autore riminese del Novecento e il suo più famoso alter ego, Corto Maltese
Realizzata in collaborazione con CMS.Cultura e con la curatela di Patrizia Zenotti, la mostra Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito, inaugurata lo scorso venerdì 4 novembre, resterà aperta fino a domenica 19 marzo 2017. Allestita a Bologna, presso palazzo Pepoli (via Castiglione 8), presenta oltre 400 opere dedicate alle indimenticabili avventure esotiche del personaggio e del suo creativo autore.
L’esposizione è in grado di farci viaggiare nei luoghi più affascinanti e remoti visitati dal misterioso marinaio e di farci scoprire alcune tra le principali storie e tra i più famosi personaggi inventati dal suo creatore. Hugo Pratt, nato nel riminese nel 1927, trascorre la propria infanzia a Venezia. Il suo ambiente famigliare costituisce una premessa interessante che già fa cogliere come la sua personalità sia fortemente cosmopolita, con una predisposizione naturale al viaggio e alla ricerca dell’avventura. Infatti, dopo un’educazione sviluppata tra la madre appassionata di tarocchi e la zia amante della mitologia germanica, Pratt viene catapultato nella realtà delle colonie fasciste situate in Etiopia, nelle quali il padre aveva una carica da ufficiale dell’esercito. Qua vive le prime differenze culturali e incontra le prime donne della sua vita, per poi dover affrontare la dolorosa perdita del padre, morto in un campo di concentramento francese.
Dopo l’incoraggiamento di quest’ultimo a ricercare sempre la via per la felicità, Pratt unisce la propria passione per il disegno con il proprio vissuto carico di immagini e di storie da raccontare, e decide di viaggiare per il mondo dipingendo ciò che vede. Diviene così conoscitore di popoli e di culture, avventuriero e artista, ma soprattutto disegnatore di luoghi senza fine e di romantiche avventure esotiche. Il suo alter ego, Corto Maltese, rappresenta proprio quell’antieroe in grado di farci viaggiare ed esplorare nuovi confini fisici e mentali.
Tramite il fumetto, presentato attraverso le incredibili tavole ad acquarelli, possiamo imparare a comprendere come Pratt lavorava alla stesura dei suoi racconti, come sceglieva di disegnare le varie popolazioni protagoniste delle sue storie, i costumi dei personaggi esotici e i suoi colori, e le molte contaminazioni letterarie da cui deriva il suo stile. Il percorso espositivo, infatti, guida lo spettatore attraverso i numerosi rimandi letterari che influenzano le storie di Pratt: da Jack London a Joseph Conrad, dalle poesie di Arthur Rimbaud e di William Yeats, alle influenze dei maestri del fumetto come Milton Caniff e Héctor Oesterheld. Oltre alle numerose ambientazioni remote, visibili sia negli acquarelli che nei bozzetti, un altro tema importante che affronta la mostra è come l’autore, attraverso Corto Maltese, renda omaggio alle donne della sua vita, sia che siano state incontrate realmente, come ragazze di isole lontane, sia personaggi della letteratura mitica come Pandora o Ipazia.
Nella mostra non si trovano unicamente tele dedicate a Corto, ma anche i primi fumetti disegnati da Pratt. Tra questi il Sg.t Kirk del 1955, Anna della giungla del 1959, Ernie Pike del 1961 e gli acquarelli de Gli scorpioni del deserto, che trasformano il visitatore in un viaggiatore dell’Etiopia del 1941-42. Nell’ultima sala sono esposte tutte insieme per la terza volta da quando sono state create nel 1967, le 164 tavole originali della prima storia in cui compare Corto Maltese, Una ballata del mare salato, in cui l’autore si appropria delle meraviglie delle isole e degli oceani facendo dello spettacolo del mondo il suo archivio personale di disegnatore.
Per gli orari di apertura e ulteriori informazioni sulla mostra, si può consultare il sito web del museo.
Rachele Copparoni
(LM MAGAZINE n. 29, 16 dicembre 2016, Speciale Eventi culturali, supplemento a LucidaMente, anno XI, n. 132, dicembre 2016)
Corto è stato un personaggio-mito per la generazione appena successiva a Pratt, quindi sua lettrice.
È bellissimo poter rivedere le gigantografie, le movenze, gli occhi socchiusi, la fronte pensosa sotto i ricci e il cappello da comandante della marina… negli anni ’70 è il primo eroe capace di pensare, sognare, emozionarsi e trattenersi: un po’ come Peter Pan cresciuto, con tanto di Goletta che non c’è. Un piccolo principe del mare invece che delle stelle…
Reale, irreale, mistero, fantasia, sogni si confondono in spazi e tempi diversi… ma dopo Corto Maltese si guardano con occhi nuovi le calli e sottoporteghi veneziani… e si spera sempre di vederlo comparire!
Bentornato, Corto! E grazie per il suggestivo passaggio a Palazzo Pepoli.
mt