Il tema, tra efficacia preventiva da una parte e false credenze dall’altra, affrontato in un libro che raccoglie voci autorevoli, edito da Gruppo C1V
A ottobre 2015 l’Istituto superiore di Sanità ha espresso preoccupazione per la mancata garanzia della cosiddetta “immunità di gregge” verificatasi in alcune regioni italiane. Corresponsabile della repentina diminuzione della copertura è l’utilizzo incosciente di Internet, con blog e siti dedicati a cura di attivisti antivaccini che dispensano convinzioni pseudoscientifiche e complottistiche non soltanto sulla loro inefficacia ma anche – e soprattutto – sulla loro pericolosità (vedi Bufale mediche).
La conseguenza di tutto questo è presto detta: la progressiva resistenza di sempre più genitori che non sottopongono i propri figli a una profilassi necessaria – peraltro – all’intera collettività. Vaccini, complotti e pseudoscienza. Tra fobia, disinformazione e consapevolezza (Edizioni Gruppo C1V, pp. 150, € 15,00) intende dipanare l’annosa matassa sul tema, fornendo un fondamento scientifico imprescindibile. Primo volume della collana Scientia et Causa, il testo, a cura di Armando De Vincentiis, nasce dalla collaborazione di esperti qualificati. Li citiamo tutti, per ordine di intervento, a cominciare dall’autore della prefazione Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano; lo stesso De Vincentiis, psicologo e consulente del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap); Sara Pluviano, psicologa; Sergio Della Sala, neuroscienziato dell’Università di Edimburgo e presidente del Cicap; Paolo Attivissimo, giornalista informatico e consulente del Cicap; Giovanni Ragazzini, pediatra; Edoardo Altomare, medico e divulgatore; Cristina Da Rold, giornalista scientifica.
E ancora, Airicerca, l’associazione internazionale dei ricercatori italiani nel mondo, tramite gli studiosi Erica Repaci, Alessandra Iero, Silvia Licciulli, con i contributi di Irene Maja Nanni, Assunta Croce, Maddalena Donzelli e Federico Forneris. Infine Silvano Fuso, chimico e socio del Cicap. Il saggio, composto da contributi professionali forniti sulla base di diversi ambiti e competenze, analizza il tema dei vaccini sotto vari aspetti: economico, farmacologico, medico, psicopatologico e molti altri. Gli interrogativi sui quali il testo– a carattere divulgativo – intende fare chiarezza sono molteplici, ma tutti legati alla profilassi. Eccone alcuni: quali sono stati, nel tempo, i progressi della medicina e a quali esiti hanno portato, in termini di mortalità della popolazione? Quali sarebbero i risultati demografici se i vaccini non fossero ancora stati scoperti? Come distinguere l’informazione autorevole, e quindi credibile, da quella dettata da pseudoscienza e desiderio di boicottare la medicina tradizionale?
Inoltre, quali sono i meccanismi della psiche che, di fronte a dati imprescindibili, deviano verso atteggiamenti culturali di sospetto sulla scienza della salute? Quali strategie comunicative possono essere adottate per contrastare la falsa informazione, spesso reperita in Rete? A questi ultimi due quesiti provano a rispondere Della Sala e Pluviano che, partendo dall’allarmante attualità, esaminano le strategie per una buona comunicazione sul tema. Di tutti gli aspetti trattati nel saggio, vogliamo porre l’attenzione sul “caso Wakefield”: la bufala – denominata “assassina” per aver fomentato il progressivo movimento antivaccini – associa l’autismo ai vaccini. Attivissimo illustra nel dettaglio la vicenda, in una quindicina di pagine, a partire dalla sua genesi: nel 1998 il gastroenterologo britannico Andrew Wakefield pubblicò sull’autorevole rivista medica Lancet un articolo sulla correlazione a dir poco allarmante tra il vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e la predisposizione all’autismo.
Fobie di varia natura, ignoranza sull’argomento e utilizzo inappropriato della Rete hanno nel tempo posto le basi per una credenza non veritiera: la pericolosità di tutti i vaccini e non soltanto del trivalente Mpr (vedi anche: Vaccini e autismo? Nessun nesso). Convinzione, questa, che lasciamo commentare direttamente ad Attivissimo, citando le sue parole: «Quell’articolo è il ground zero dell’antivaccino, il punto di detonazione della bomba di equivoci, inganni e drammi che tuttora vive chiunque abbia figli in età da vaccinazione e si trova confuso da mille voci contrastanti e tutte in apparenza ugualmente autorevoli». Chi rientra fra tali genitori, o semplicemente chi desidera approfondire la materia, in questo saggio troverà uno spunto autorevole di riflessione.
Le immagini: la copertina di Vaccini, complotti e pseudoscienza e la locandina della campagna di informazione attuata dal professor Wakefield.
Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno XI, n. 130, ottobre 2016)