Gli studenti della cittadina calabrese hanno incontrato il noto campione albanese di basket, esempio di forza e capacità di riscatto per tanti giovani
Klaudio Ndoja, oltre che campione di basket, come racconta il giornalista Michele Pettene nel libro La morte è certa la vita no. La storia di Klaudio Ndoja (Imprimatur Editore, pp. 320, € 16,00), è anche impegnato nel sociale.
A Lamezia Terme (Catanzaro) case editrici e librerie, in collaborazione con le scuole, hanno stipulato una convenzione con l’obiettivo di favorire la lettura fra ragazzi. A motivarli, in particolare, vi è il fatto che gli studenti possono incontrare i personaggi dei libri, fare domande e riflettere sul testo, così da diventare protagonisti di un percorso di crescita personale e culturale. «Se vuoi, puoi farcela»: questo il messaggio dello sportivo. Semplice, tenace, comunicato con la grinta di chi oggi, dopo un trascorso per nulla facile, ha voglia di dire la sua ai giovani. Klaudio Ndoja fugge da immigrato irregolare nel 1998, a 12 anni, da Scutari, in Albania, dove imperversava la guerra civile, usato con altri connazionali come scudo umano da scafisti senza scrupoli che trasportavano cocaina nelle stive, per approdare in Italia.
Attraversa periodi di grande povertà in cui pane e acqua sono il pasto giornaliero e ambienti cupi le sue mura domestiche. Tuttavia, con la volontà e la tenacia di chi sa nel proprio cuore che da quello stato in un modo o in un altro può e deve uscire. Così mette a frutto i suoi talenti e si riveste dell’abito che più gli si confà, quello del giocatore di basket. E oggi “Il Capitano”, “Il Gladiatore”, vanto per il suo Paese d’origine, racconta la propria esperienza, rileggendo anche la vita di altre persone che dal nulla sono diventate qualcuno.
Mancano solo tre giorni alla fine delle lezioni, eppure nell’Istituto tecnico di Lamezia Terme sono in tanti gli studenti incollati alle sedie della sala conferenze per ascoltare, attraverso le parole dell’autore Pettene e del protagonista Ndoja, questa storia che Gianmarco Pozzecco, ex cestista e allenatore di pallacanestro italiano, definisce «speciale, vera fino al midollo, non un romanzo ma una storia a tratti tragica, originale e non solo sportiva». Ndoja, per rimarcare il suo messaggio ai giovani, raccontadi altre vite esemplari, come quella di Arnold Schwarzenegger. Diorigini umili, con la passione per lo sport,egliintraprende a 14 anni la carriera di culturista, a 29 si trasferisce a Monaco di Baviera e dorme sul pavimento della palestra alla quale è iscritto perché non ha soldi per affittare un appartamento. Il titolo di Mister Universo è il suo biglietto per Londra.
Da allora, in tanti si accorgono del suo fisico scultoreo e lui può trasferirsi in America, dove sposa una giornalista televisiva nipote del presidente statunitense Kennedy. Diventerà poi governatore della California, una carriera di politico affiancata a quella di attore e produttore cinematografico. Una storia da trasmettere ai giovani per esortarli a inseguire i propri sogni, in quanto niente è irrealizzabile.
Ndoja racconta infine l’aneddoto di un guru alle prese con un ragazzino, bramoso di risposte a domande impossibili che gli rivolgeva con curiosità, ingenuità, quasi per scherzo: «Fammi incontrare Dio» chiedeva. «Tu, che sembri uno che lo fissa tutti i giorni negli occhi, me lo puoi mostrare?». Il guru gli dà appuntamento al fiume e lo fa immergere nell’acqua, sempre più a fondo. Il ragazzo non respira e si ribella, perché crede che il maestro sia impazzito e voglia ucciderlo. Si dibatte, tenta di divincolarsi, scalcia, finché l’adulto allenta la presa e lo fa riemergere. Il giovane, attonito e spaventato, appena riesce nuovamente a parlare gli chiede il motivo del brutto scherzo. Risponde il saggio: «Vedi, Dio si mostrerà a te se lo saprai desiderare più di quanto desideravi l’aria quando stavi per affogare».
Le immagini: il campione di basket Klaudio Ndoja e il giornalista Michele Pettene insieme agli studenti dell’Istituto tecnico di Lamezia Terme (foto della stessa autrice dell’articolo).
Dora Anna Rocca
(LucidaMente, anno XI, n. 126, giugno 2016)