Il delegato regionale dell’associazione ecologista, Marco Galaverni, lancia un appello, sollecitando la resilienza del territorio. Vediamo di cosa si tratta
Il perdurare di temperature record in tutto il territorio regionale, con la crisi idrica del Po e dei suoi affluenti, l’intrusione salina sulla costa e il rischio sanitario nelle aree urbane, sono prove che il clima sta cambiando e oggi sta diventando normale ciò che prima non lo era.
Il delegato regionale del Wwf (World wide fund for nature), Marco Galaverni, lancia un appello affinché le autorità sappiano affrontare l’emergenza sia con misure immediate di pronto intervento (tutela sanitaria, controllo incendi, riduzione dei consumi idrici) che con misure di adattamento di medio-lungo termine. Per Galaverni «l’adattamento ai cambiamenti climatici è un impegno non più eludibile, se vogliamo evitare gravi crisi e conflitti in futuro». Tra gli interventi da programmare ci sono quelli per rendere il territorio più resiliente, ovvero in grado di adattarsi e/o autoripararsi in tali avverse condizioni, limitando i danni. Ad esempio, restituire ai corsi d’acqua lo spazio sufficiente per alimentare gli acquiferi, lasciare al suolo la capacità di svolgere la funzione di volano idrico e di deposito di carbonio, aumentare il verde urbano per ridurre i picchi di temperatura e le isole di calore.
Il Wwf segnala alcune esperienze importanti già svolte in Emilia-Romagna: l’attività del Servizio idro-meteo-clima dell’Arpa, che fornisce una base di conoscenza ricca e aggiornata, il progetto Life Blue-Ap, che pone Bologna tra le città più avanzate sulla pianificazione dell’adattamento ai cambiamenti climatici, l’adesione di molti comuni al Patto dei sindaci per l’energia sostenibile e il buon inizio dell’iniziativa volontaria per l’adattamento “Mayor adapt”.
«Oggi non dobbiamo cominciare da zero», afferma Galaverni, «ma valorizzare e diffondere con decisione alcune pratiche innovative già sperimentate nella nostra regione, approvando e realizzando in modo concreto un piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici». Il Wwf fa presente che per il futuro non sarà più possibile contare solo sull’uso dei condizionatori, un comportamento che il pontefice Francesco I nella propria recente enciclica (vedi Papa Francesco, un’enciclica per il futuro del pianeta) ha giustamente definito «suicida».
Antonella Colella
(Lucidamente, anno X, n. 115, luglio 2015)