La raccolta degli interventi del direttore nel terzo trimestre del sesto anno di pubblicazione di “LucidaMente”
Settembre 2011 (n. 69) – Le tante facce della nostra rivista…
Dai viaggi in luoghi lontani, ai molteplici volti dell’eros, all’impegno pacifista
Tornato dalle vacanze, il lettore di LucidaMente ha trovato on line LM MAGAZINE 18 di agosto, con una bella serie di reportage di viaggi insoliti in Tibet, Malta, Nepal, e in giro per i Balcani (per non parlare degli articoli di approfondimento su Afghanistan e Cile, ricordato, quest’ultimo Paese, anche successivamente sulla nostra rivista per la tragica, doppia ricorrenza dell’11 settembre).
Poi, col numero “erotico” 69 (nomen omen, mi si perdoni la battuta!) di settembre, si sono affrontati alcuni aspetti “trasgressivi” della tematica “sessualità” con lo scoop di Viviana Viviani Come e perché si diventa una cam girl e col recupero, da parte dello scrivente, di alcuni brani del terribile Albert Caraco: Fantasie erotiche (e critica sociale) oltre ogni limite. Anche Francesca Gavio, nella sua recensione Il “Partito della sinistra erotica”, ha collegato la tematica sessuale e di genere alla società, mentre Ninnj Di Stefano Busà (Il bisogno di intimità insito in ciascuna coppia) e Gina Sfera, con riferimento ad Anaïs Nin (Sesso noioso, eros, amore), hanno riportato la tematica del numero a una dimensione intima, profonda, femminile.
Con LM MAGAZINE 19 di metà settembre, si torna all’impegno civile, con un numero dedicato essenzialmente alla cinquantesima edizione della Marcia per la pace Perugia-Assisi (riportiamo il celebre monologo de Il grande dittatore, che evidenzia Il pacifismo di Charlie Chaplin). Apre Giuseppe Licandro con un ricordo dell’artefice della manifestazione, Il rapporto tra mezzi e fine in Aldo Capitini, al quale il Centro interconfessionale per la pace dedica Una lettera indirizzata a chi ideò la Perugia-Assisi. La nostra Gavio ricorda un altro indimenticabile personaggio di quegli anni Sessanta – peraltro amico dello stesso Capitini – in Perché anche oggi è bello leggere don Milani. E quando si parla del priore di Barbiana, è inevitabile pensare alla scuola. Di quella odierna e dei suoi problemi tratta ancora Licandro che si chiede: Come si può studiare dentro “classi pollaio”?Il condirettore Francesco Fravolini ha invece intervistato l’ergastolano ostativo Carmelo Musumeci (del quale, negli scorsi numeri di LucidaMente, abbiamo riportato due scritti, molto letti: Carceri: solo la morte può liberarti dalla sofferenza e Quando uno stato non rispetta la propria Costituzione e le proprie stesse leggi), che, tanto per restare in Umbria, si trova rinchiuso nel carcere di Spoleto. Infine, il numero 70 di inizio ottobre avrà uno sguardo “internazionale”.
Come si vede, la varietà degli argomenti tematici trattati in ogni numero della nostra rivista ne costituisce la vera forza. Un volto sempre nuovo e “misterioso”, come da immagine posta a corredo di questo editoriale. Da non dimenticare, infatti, anche le recensioni di libri (ad esempio, di Se questo è un giornalista di Michele De Lucia, sull’incredibile carriera di Augusto Minzolini), la ricerca di nuovi “film maledetti” (con John Carpenter e La fin absolue du monde), la segnalazione di eventi culturali, la trattazione di tematiche civili, che il lettore può trovare nei vari link della rivista. Buona ripresa lavorativa!
L’immagine: Nudi 01, fotografia di Giovanni Guadagnoli (www.giovanniguadagnoli.it), per gentile concessione dell’artista.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VI, n. 69, settembre 2011)
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Agosto 2011 (n. 68) – Distrarsi, ma non troppo…
Riposiamoci, andiamo in vacanza (chi può), però teniamo sempre (almeno) un occhio aperto sulla realtà
Che la politica italiana e dintorni spesso approfittino del periodo estivo, quindi della maggiore o totale distrazione dei cittadini, giustamente alla ricerca di un po’ di riposo dopo un anno di lavoro e di preoccupazioni economiche, per far passare, zitti zitti, qualche “porcata” fa parte della tradizione del nostro Paese. Ecco la bocciatura del provvedimento antiomofobia, nuovi ministri nominati o quel capolavoro del “processo lungo”. E meno male che c’è Napolitano. Ma è finita qui?
Perciò invitiamo i lettori a un agosto vigile e attento, anche se, forse, con la crisi economica che si mostra in tutta la propria imponenza e la scarsa possibilità di recarsi in villeggiatura, questo nostro suggerimento apparirà a molti superfluo.
Lucidamente, comunque, non dorme e, molto di più che negli anni precedenti, in attesa del prossimo LM MAGAZINE dedicato a reportage di viaggi, vi ha preparato un numero estivo parecchio “impegnato”. Chi firma questo editoriale si pone alcuni dubbi sull’unanime sentimento anticasta politica, che non si sa bene dove andrebbe a sfociare (Verso una supercasta? Allora, aumentiamo i politici!), e ha intervistato il presidente di un’associazione combattiva e ben salda nella difesa del territorio devastato, ecologicamente e civilmente, dai forsennati progetti riguardanti l’aeroporto di Malpensa (Sfruttamento, danni ambientali e ’ndrangheta). Il condirettore Francesco Fravolini analizza i dati sulle discriminazioni in ambito lavorativo in tempi di miseria e disoccupazione (Più crisi economica, meno diritti per i lavoratori). Una paradossale proposta per superare la finanza banditesca dell’attuale capitalismo viene compiuta da Domenico Letizia (E se combattessimo la crisi emettendo nostre monete?), mentre Viviana Viviani analizza l’impatto sul grande pubblico delle stragi in Norvegia e della morte di Amy Winehouse, avvenute quasi contemporaneamente (Il popolo di Facebook ignora Oslo e omaggia Amy), e il caporedattore Giuseppe Licandro analizza, a palla ferma, la strana edizione di Coppa America di calcio, appena conclusa (Paraguay, ossia come sfiorare la vittoria finale senza giocare).
Continua il viaggio nell’inferno della malagiustizia e delle carceri italiane. Collocati tra l’ultimo LM EXTRA di metà luglio e il presente numero, segnaliamo la denuncia di Viviana Viviani sulle condizioni carcerarie (Dossier carceri italiane: in spregio dei diritti umani) e tre testimonianze: dell’ergastolano ostativo Carmelo Musumeci (Carceri: solo la morte può liberarti dalla sofferenza), dell’altro detenuto Vincenzo Andraous, che ci apre un barlume di speranza con Carcere e Network, e, soprattutto, la commovente lettera della mamma di Fabrizio, giovane suicidatosi dopo una permanenza in carcere che lascia molte perplessità (“Mio figlio è morto di malagiustizia”). Inoltre, vi invitiamo a guardare il video realizzato dall’Associazione Progrè di Bologna (Se tu vivessi in una cella).
Vi invitiamo anche a collegarvi coi vari link alle varie rubriche di approfondimento sulle tematiche civili (ad esempio, sulla tutela della bigenitorialità e dei bimbi sottratti ingiustamente alle famiglie dalle autorità varie), di interventi esterni, di recensioni di libri e film (The Conspirator di Robert Redford), di segnalazione di eventi culturali, artistici, editoriali, mai così ricche. Buone vacanze, per chi può, e sempre, mente attenta e lucida!
L’immagine: Aureo 4, fotografia di Giovanni Guadagnoli (www.giovanniguadagnoli.it), per gentile concessione dell’artista.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VI, n. 68, agosto 2011)
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Luglio 2011 (n. 67) – Quando il disagio penetra nella carne
Ormai le problematiche “civili” sono divenute “sociali”: il malessere è forte e diffuso. È un dovere, per “LucidaMente”, toccare il dolore, la sofferenza, la difficoltà a vivere dignitosamente, e ciò che li genera; insomma, trattare le vergogne italiane senza ipocrisie
L’orrore infinito delle carceri; l’incivile violenza su migranti, profughi, chiedenti asilo; lo strapotere, in espansione, di non si sa più quante mafie su interi territori del Paese; il precariato e la miseria diffusi; l’espropriazione dell’ambiente…
Non parliamo di un paese latinoamericano o asiatico o africano. E non stiamo facendo riferimento a problemi astratti e soggettivi, o di sottili disagi esistenziali. Le tematiche elencate riguardano il ventre, la pelle, la vita, delle persone. Le nuove “emergenze” presentano la caratteristica comune di rendere dolorosa, priva di dignità e di futuro, esposta all’arbitrio, all’ingiustizia, alle sofferenze, alla malattia, alla morte, l’esistenza di larghi strati sociali e di centinaia di migliaia di esseri umani. E si tratta di vergogne tutte italiane. Ecco, che LucidaMente, in numeri come questo, di luglio 2011, intende davvero essere una Squilla on line: strumento di denuncia e stimolo per le coscienze meno assopite e ciniche di questa nostra disgraziata nazione.
Così, Lucidamente parla delle “piovre” criminali che avvolgono l’Italia attraverso il resoconto, svolto da Dora Anna Rocca, di Trame, il festival dei libri sulle mafie (“Trame” contro ’ndrangheta, mafia, camorra). Giuseppe Licandro analizza la questione della Tav in Val di Susa, con ottica equilibrata, ma certamente denunciando le perplessità che destano le scelte governative sul piano logistico, finanziario e ambientale (La controversa questione della Tav in Val di Susa). E, avvicinandosi le ferie estive (almeno per chi può permettersele), Jessica Ingrami affronta il punto dolente della concessione delle spiagge ai privati, facendo il punto della questione (Spiagge italiane: ai privati, per sempre… anzi, quasi), mentre Pietro Ceccarelli denuncia il taglio finanziario all’assistenza agli animali, proprio in un periodo in cui molti amici dell’uomo vengono abbandonati per le strade da incoscienti criminali (Riforma fiscale, a rischio la sanità per gli animali).
Due articoli toccano due problematiche dolorosissime, che dovrebbero far vergognare il nostro Paese: la mancata assistenza ai deboli (migranti e nomadi compresi) e l’allucinante situazione carceraria. Della prima si occupa il condirettore Francesco Fravolini con un articolo-denuncia sul centro di accoglienza dei Rom di via Salaria 971 a Roma, entro il quale i più ordinari diritti umani sono sistematicamente violati – come del resto in moltissime strutture nazionali “riservate” a migranti, poveri, “diversi” ed emarginati vari, come se non si trattasse di esseri umani (Le continue violazioni dei diritti umani nei confronti dei rom). Per parlare della vergogna delle prigioni del nostro miserabile Paese, ospitiamo la testimonianza diretta di Carmelo Musumeci, un ergastolano che si è via via diplomato e laureato in carcere fino a diventare, come capirete leggendo il suo testo, un validissimo scrittore (Carceri: solo la morte può liberarti dalla sofferenza).
Un’altra serie di articoli più posizionati sul versante culturale, ma con un occhio comunque al “civile”: Francesca Gavio ci parla del federalismo culturale di Denis de Rougemont, elaborazione teorica ben più valida e seria del federalismo all’italiana di stampo leghista (La civiltà europea è un crogiolo nel quale si uniscono valori diversi); Viviana Viviani ha intervistato la scrittrice Nunzia Manicardi, che ha curato la pubblicazione dell’autobiografia di Tiziana Orsini Rovatti, splendida persona, non più tra di noi, impegnata nel sociale e nella solidarietà verso i malati di cancro, grazie alla cui attività Sassuolo si è potuta dotare di importanti strutture («Una donna che decise di mettere la propria esperienza al servizio degli altri»). Ancora Fravolini ci conduce in quel di Offida (Ascoli Piceno) per parlarci di una kermesse che unisce piacere del vino e del cibo alla cultura, peculiarità tipicamente italiane (Vino e gastronomia, cultura italiana). Lorella Angeloni ci guida nell’importante mostra romana su Nerone, distribuita su più sedi (L’imperatore amato dal popolo e odiato dal Senato). E, nelle varie rubriche-link, la segnalazione di tantissimi appuntamenti culturali.
Ovviamente, la lista delle “emergenze” è ben più lunga di quella proposta all’inizio: lo sfruttamento – vogliamo finalmente chiamare le “cose” col proprio nome? – dei lavoratori e degli esseri umani; un ambiente ormai irreversibilmente danneggiato e “perso” in ampie zone del nostro paese; i morti sul lavoro; lo scandalo della “casta” politica… La nostra rivista se ne occuperà ancora. Sempre. Finché le cose non andranno meglio. E, al momento, non si vede quando, dove, come… Intanto, la sofferenza lacera le carni.
L’immagine: tavola VI (Il fuoco) de Le carceri d’invenzione (1745-1750, incisioni) di Giambattista Piranesi (Mogliano Veneto, 1720 – Roma, 1778).
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VI, n. 67, luglio 2011)
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Giugno 2011 (n. 66) – Un nuovo inizio per “LucidaMente”: “La Squilla on line”
Dopo sei anni la nostra rivista cambia proprietà, veste grafica e sottotitolo: la promessa di restare uguali nell’impegno culturale e civile ma rinnovarsi nella comunicazione
Sei anni, per una rivista telematica «di cultura ed etica civile», non sono pochi. Sei anni, per una qualsiasi rivista telematica, senza rinnovarsi, almeno come immagine, diventano troppi.
Ecco perché anche LucidaMente ha sentito il bisogno di “cambiare pelle”. Molti lettori, probabilmente, abituati alla vecchia veste grafica, si troveranno all’inizio spaesati e faranno qualche mugugno. Tuttavia siamo sicuri che, dopo il primo impatto, riusciranno a orientarsi bene in un sito che si è svecchiato, arricchendosi di rubriche, link, immagini, interattività.
Non di minore importanza è il cambio di proprietà: da questo numero la nostra rivista è edita non più dalla inEdition editrice ma dall’omonima Associazione culturale LucidaMente. In pratica, noi stessi – direttori, redattori, collaboratori – gestiamo nelle forme e nell’amministrazione il periodico telematico. Un ringraziamento è d’obbligo verso chi ci ha editi per cinque anni e mezzo, la inEdition editrice di Bologna, se non altro per averci sempre lasciato piena autonomia nelle scelte politiche e culturali e per aver sostenuto il progetto dei libri editi come Collane di LucidaMente. Ci auguriamo che la nuova collocazione della rivista stimoli ulteriori energie e permetta di raccogliere altre risorse, non solo umane, anche grazie al contatto col mondo della cooperazione e della solidarietà sociale.
Almeno altre due le novità di rilievo. LucidaMente assume come sottotitolo La Squilla on line: si tratta di un riferimento politico-culturale e, al contempo, di un omaggio a una testata storica (1901) di Bologna, nata nel 1901 ed esempio di quel pensiero laico, socialista, riformista, libertario, in cui certamente la rivista si è sempre riconosciuta e per il quale si è caratterizzata; ma, soprattutto, della volontà di far sì che il nostro Paese si “desti”, come sembra cominci a fare… e noi intendiamo – come sempre – contribuire a risvegliare le coscienze dei cittadini. Inoltre, allo scrivente si affianca come condirettore Francesco Fravolini, giornalista professionista di Roma, le cui ottime competenze senz’altro permetteranno alla nostra rivista un ulteriore salto di qualità.
Nel presente numero di “nuovo esordio” troverete una serie di articoli – speriamo – interessanti, stimolanti, piacevoli. A cominciare dall’intervista di Dora Anna Rocca a Magdi Cristiano Allam, nella quale il celebre giornalista “spiega” la propria “conversione” ed espone la sua <i>Weltanschauung</i> su politica e altro (Allam: «Ho seguito ciò che sentivo dentro»). Nell’ambito dell’etica civile, nostro cavallo di battaglia fin dall’inizio, ricordiamo gli interventi del condirettore Francesco Fravolini sul tema della qualità dell’architettura urbana – e come non pensare al nostro logo della “città ideale” immaginata nel Rinascimento? – (Non più dissonanze tra centro e periferia), del “vecchio” caporedattore Giuseppe Licandro, che compie un excursus storico sugli scandali del calcio, purtroppo sempre attuali (Trent’anni di scandali nel football italiano), del “nuovo” redattore Giuseppe Lavalle sul mercato del lavoro, collegato alle intuizioni del compianto Marco Biagi (Come modernizzare il mercato del lavoro), nonché di Ninnj De Stefano Busà sul rapporto Chiesa cattolica-libero arbitrio (Per una ferma e strenua difesa del libero arbitrio).
Sul versante culturale, ma sempre con un occhio rivolto all’impegno civile, il nostro lettore troverà la recensione di Viviana Viviani del bel film Corpo celeste (Un’arida e grottesca vita di parrocchia), mentre chi scrive si è occupato della “folle” trasmissione Mtv I soliti idioti («Ma chi minchia guaddi?»… «I soliti idioti»), dello scarso senso dello stato da parte dei popoli meridionali (partendo da una citazione di Borges…) (I meridionali non credono allo Stato), oltre che di rievocare due splendide creature quali Jean Seberg e Nico, appartenenti a un’epoca di bellezza, creatività, fantasia e libertà (In memoria di Jean Seberg e Nico).
Non ci resta altro, pertanto, che augurare buona lettura a chi ci ha seguito, ci segue e – ci auguriamo – ci seguirà sempre più numeroso, ricordando che ogni consiglio, suggerimento e, soprattutto, critica è ben accetto.
L’immagine: un edificio inserito entro la celebre città ideale (1475), immaginata e dipinta forse da Piero della Francesca (1415/20-1492) o dalla sua scuola o da Leon Battista Alberti (1404-1472), nostro logo fin dal numero 1.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno VI, n. 66, giugno 2011)