Infelici le “banane” del candidato presidente alla Fgci, ma da quale pulpito parlano Fifa e Uefa?
Del calcio italiano si può giustamente dire tutto il male possibile. Così pure di Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della Federcalcio. Nel momento in cui stiamo scrivendo queste brevi note non possiamo ovviamente ancora sapere se sarà eletto.
Certamente con la sua uscita sulle “banane” ha dimostrato più che altro rozzezza, scarsa capacità di comunicare, forse ignoranza; ma, visto il suo impegno sociale in Africa, da più parti testimoniato, non razzismo. Probabilmente eleggerlo non sarebbe una buona scelta. Tuttavia, la levata di scudi da parte dei massimi organismi calcistici mondiali ed europei (Fifa e Uefa) sa di ipocrisia. I “neri” che essi difendono sono dei privilegiati, viziati, spesso teste vuote con (forse) solo buoni piedi. L’antirazzismo sbandierato è solo uno slogan. Ne è un esempio l’assegnazione al Qatar dei Campionati mondiali di calcio del 2022. A parte il problema del caldo torrido, a parte le denunce di voti acquistati a suon di favori e petrodollari per scegliere l’emirato asiatico, a parte la nulla tradizione calcistica di tale paese, ci sarebbero molte domande da porsi.
Qual è lo stato dei diritti umani, civili e politici in Qatar? Qual è la condizione delle donne? Esistono minoranze (religiose, culturali, sessuali, ecc.) libere di esprimersi? Come sono trattati i lavoratori, in particolare la folla di immigrati provenienti da Pakistan e India? Ne moriranno di più che in Brasile, sempre per costruire faraonici stadi in tempi strettissimi? E, soprattutto, è vero che dal Qatar provengono finanziamenti, oltre che verso Hamas, anche all’Isis? Come si vede, conta di più un’infelice frase, una gaffe, che una realtà davvero molto discutibile per gli standard liberali e laici occidentali. E, soprattutto, contano i soldi, il potere. È la solita farsa del “politically correct”.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno IX, n. 104, agosto 2014)
Il governo del FIFA con Blatter ha raggiunto livelli di corruzione spaventosi, la decisione di assegnare la coppa del Mondo al Qatar è stata una ridicola farsa. Aggiungerei che il piccolo stato del golfo è uno dei principali finanziatori dei gruppi radicali islamici che stanno destabilizzando tutto il medio oriente.