29 giugno 2011: per un voto (3 a 2) il Comitato dei garanti ha dichiarato inammissibile il quesito comunale referendario presentato dal Comitato Articolo 33 sul finanziamento alle scuole private. Le reazioni di Cecconi, Alleva e Soglia
Maurizio Cecconi, vicepresidente e portavoce del Comitato Articolo 33, in merito al giudizio di inammissibilità espresso a maggioranza dai Garanti del Comune di Bologna, ha diramato il seguente comunicato: «A una prima lettura risulta palese, come dimostrano altresì le opinioni espresse dalla prof.ssa Endrici e del dott. Alleva, l’assoluta inconsistenza giuridica degli argomenti addotti, dalla maggioranza del Comitato dei Garanti, per motivare l’inammissibilità del quesito referendario da noi presentato. Il dovere costituzionale degli enti della Repubblica di costituire scuole statali, per tutti gli ordini e gradi, impedisce di utilizzare il criterio della sussidiarietà orizzontale in materia d’istruzione. Inoltre la legge 62/2000, nel prevedere un “sistema prescolastico integrato”, non impone agli enti locali alcun obbligo di finanziamento alle scuole paritarie private. Infine, il referendum da noi proposto era e resta un referendum consultivo, privo di effetti normativi. Non può dunque essere valutato e giudicato come se fosse un referendum abrogativo. Studieremo nei prossimi, insieme ai nostri giuristi e avvocati, quanto reso pubblico dai garanti e decideremo assieme quale strada intraprendere per far sì che il referendum, nonostante questa seconda battuta d’arresto, possa infine svolgersi. Perché questa è la nostra intenzione: arrivare fino in fondo e dare la parola ai cittadini».
Dal sito di Città del capo – Radio metropolitana i commenti di uno dei garanti, il professor Pierluigi Alleva (http://radio.rcdc.it/archives/alleva-siamo-al-trionfo-della-scuola-confessionale-82237/) e di Paolo Soglia, direttore della stessa radio, (http://radio.rcdc.it/archives/referendum-lo-scippo-e-la-paura-82239/).
(r.t.)
Comments 0