Sempre coinvolgente il suono elettropop della spettacolare e inquietante band tedesca
Dopo l’incidente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima, appare ancora attualissimo il ripetitivo, fascinoso, ipnotico, allarme-tormentone dei teutonici Kraftwerk, mitico gruppo di Düsseldorf, pietra miliare nell’evoluzione elettronica della “musica rock”.
Tornati ai concerti dal vivo, hanno di nuovo proposto deliranti costumi e visionarie scenografie (vi proponiamo la loro esecuzione di Radioactivity a Londra, presso il Tate Modern, in data 9 febbraio 2013). Imperdibili trovate, da confrontare con altre genialità del passato, come la loro irreale perfomance in un’apparizione del 1978 alla tv francese. Suoni piacevoli, ma inquietanti, freddi, artificiali. E resta sempre il dubbio: contestatori o conformisti sacerdoti celebranti supinamente il mondo ipertecnologico? Musica sofisticata o “pop” acchiappagonzi?
(n.m.)
(LucidaMente, anno VIII, n. 94, ottobre 2013)