Sentenza storica: un giudice di pace stabilisce un risarcimento di più di 2.000 euro a un cliente per “mancata informazione”
Una notizia certamente interessante per i tanti viaggiatori, nell’ordine di centinaia di migliaia di persone, che hanno subito e/o continueranno a subire le conseguenze dei disservizi nel settore dei trasporti su strada ferrata nel nostro Paese (vedi anche: L’ultimo treno per il Continente…; L’Italia tagliata da Trenita(g)lia; Sicilia, l’isola che (per Trenitalia) non c’è).
Una sentenza del giudice di pace Gabriele Longo (n. 20851/13), emessa a Roma pochi giorni fa, ha infatti fissato in € 2.337,82 l’importo dell’assegno comprensivo di risarcimento danni e spese legali che Trenitalia deve versare a beneficio di un avvocato, A.M. Quest’ultimo aveva sollevato il caso di un grave disservizio avvenuto nel 2009: la mancata segnalazione all’utenza in attesa di un considerevole ritardo di un treno che da Roma Termini doveva condurre all’aeroporto di Fiumicino (all’epoca il costo del biglietto era di euro 5,00). A.M. ha lamentato soprattutto il fatto di aver subito un considerevole danno economico da mancato guadagno per una prestazione professionale che quel giorno avrebbe dovuto erogare. Il che sarebbe stato possibile se avesse avuto almeno la possibilità di scegliere di raggiungere l’aeroporto di Fiumicino con un taxi o con altro mezzo.
Ma purtroppo Trenitalia, come accade troppo spesso, non ha avuto la cortesia di informare in modo utile le centinaia di persone presenti alla stazione Termini di Roma di un ritardo facilmente comunicabile. L’avvocato in questione ritiene che la sentenza apra la strada, almeno in teoria, a una nuova correttezza nei rapporti fra clienti ed aziende: «Al di là della piccola soddisfazione personale, è uno di quei momenti, nella vita di un legale, nei quali si ritrova con orgoglio il senso di utilità sociale della professione. La causa vinta, infatti, apre a tanti altri consumatori la possibilità, una volta tanto, di vedere soddisfatte le proprie ragioni contro un gigante economico che in questo caso specifico è anche in regime di monopolio».
Per la prima volta in Italia la principale compagnia di trasporto ferroviario viene infatti obbligata a risarcire un cliente per i danni subiti a causa di un ritardo “disinformato”. Forse si tratta di un passo fondamentale sulla strada della difesa dei diritti dei consumatori in una società nella quale, talvolta, i grandi interessi economici prevalgono su quelli del cittadino.
(n.m.)
(LM EXTRA n. 30, 16 settembre 2013, supplemento a LucidaMente, anno VIII, n. 93, settembre 2013)