Alcune sdegnate reazioni di nostri lettori e dell’Arcigay alla seconda elezione di Napolitano a presidente della repubblica
Non è solo il trionfo del Grande Inciucio, l’apoteosi del patto Letta-Letta, la continuazione del governissimo delle banche, il predominio della gerontocrazia più sfacciata… Tutto questo passa in secondo piano di fronte al fatto più evidente: la Dc è rinata! Dopo anni di catalessi risorge dal sepolcro, la gloriosa vecchia e cara Dc, garante dell’alleanza atlantica, del potere dei più forti, del magna magna con l’ostia sacra in bocca, della convenienza “politica” e “religiosa”, con tanto di benedizione vaticana garantita. Di fatto, con la rielezione di Napolitano, l’accordo fra Pd e Pdl e centristi, si è ricostituita la famiglia democristiana: un po’ di destra, un po’ di sinistra ed un po’ di centro. La facciata democratica è salva! All’armi, all’armi… Scrive Beppe Grillo: «Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area Pdl-Pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti. Il M5s da solo non può però cambiare il Paese. È necessaria una mobilitazione popolare».Paolo D’Arpini
Perché un Napolitano stanco, invece di un Rodotà stralucido? Perché macinare lo strausato invece di buttare le idee oltre l’ostacolo? I partiti non hanno modificato di una virgola, nonostante impegno del presidente, dobbiamo ri-fingere di fidarci di lui solo perché il Pd è imploso? Partito, ovvero participio passato del verbo partire! Era destino che il Pd implodesse visto che era cessato il legame con i cittadini e pur di salvare la sedia gli ex onorevoli risultavano disposti a tutto. Abbiamo bisogno di voltar pagina per ri-avanzare. Siamo il paese più arretrato e vogliamo sempre mantenerci così? Non vogliamo dare spazio ai cittadini? Lo spazio che chi paga le tasse merita? Bisogna fare scelte e le scelte non si fanno nelle sabbie mobili.Maria Teresa Martini
Quando il Vaticano parla Roma ubbidisce. Fine della messa in scena! Forse vi è scappato l’editoriale di Beppe Del Colle uscito su Famiglia Cristiana in data 17 marzo u.s.: Pd, Pdl e Monti per dare un governo all’Italia [guarda caso, ripreso dal Ministero della Difesa, ndr].Bruno Sordini
Grande amarezza. Partito democratico incapace di interpretare il cambiamento. È grande l’amarezza per il risultato delle elezioni del presidente della Repubblica. Stefano Rodotà esprimeva il meglio a cui si potesse pensare, per laicità, competenza, modernità di pensiero. L’infantilismo politico e regie occulte inconfessabili hanno prodotto il disastro che sta sotto gli occhi di tutti. E la responsabilità di questo disastro va tutta al Partito democratico. Un partito in preda a un incredibile cupio dissolvi che lo ha portato a buttare via una delle personalità più di pregio che veniva dalle sue stesse fila. È lo stesso partito che ci prometteva Pacs, Dico, Cus e poi nulla. È lo stesso partito che, non ascoltandoci, si faceva affossare una sua proposta di legge contro l’omofobia per incostituzionalità. È lo stesso partito che ci ha regalato i veti al matrimonio tra persone dello stesso sesso da parte dei vari Binetti, Bindi, Fioroni, D’Alema e altri. Chiedevamo un cambio di rotta, non una retromarcia. A Giorgio Napolitano, comunque sia, esprimiamo i nostri migliori auguri per il suo mandato.Flavio Romani – presidente Arcigay
(A cura di Nicola Marzo)
(LucidaMente, anno VIII, n. 88, aprile 2013)
Da vecchio militante PCI e oggi ancora lucido (credo) nel votare PD pur non essendone iscritto, vorrei dire quanto segue: a) i numeri per un governo di minoranza non c’erano – b) votare Presidente della Repubblia Rodotà (figura di grandissima caratura) sotto “minaccia” di Grillo, quello, sì. sarebbe stato un suicidio. Se le parole sono pietre, come Carlo Levi ha scritto, ebbene il linguaggio e la sguaiatezza dell’ex-comico sono solo sintomi di cattiva fede e di calcolo opportunistico (anche personale, non solo per il suo movimento).
Adesso c’è da rifondare (parola orribile per me) la sinistra con gente votata alla politica per il bene comune, specie per i più deboli. Se in quel percorso perderemo qualche pezzo ammuffito della defunta DC, meglio così.
Attenzione comunque a non confondere la doverosa messa in acquiescenza della gerontocrazia con l’avvento di un giovanilismo fine a se stesso.
Quanto a voi dell’Arcigay, state tranquilli. Le cose stanno cambiando e i “sepolcri imbiancati” che vi demonizzano a poco a poco si ridurranno a una minoranza di ritardati sul piano umano e culturale irrispettosa del rispetto dovuto a tutti.
Cordiali saluti.