Le elezioni puniscono il Pd, che si afferma per pochi voti, tenendo in vita Berlusconi. A stravincere le elezioni è stato, però, il Movimento 5 stelle
Senza Beppe Grillo, con molte probabilità, oggi ci troveremmo ad avere il quinto governo Berlusconi! L’esclamazione è d’obbligo, se si pensa a cosa si è dovuto sopportare in quasi vent’anni di berlusconismo, anche perché l’opposizione è sempre stata a guardare. La dimostrazione dell’inefficienza del Pd si è avuta proprio con queste ultime elezioni: il centrosinistra ha perso oltre tre milioni di voti e ha vinto per pochissimo. Ci si aspettava il trionfo di Pierluigi Bersani & C.: Berlusconi era all’angolo, si abbarbicava a tutto, senza alcuna vergogna, e sembrava che le urne gli avrebbe fatto pagare, con gli interessi, i vacui anni di governo, infarciti dalle solite meschinità.
Invece un bel po’ di consensi Berlusconi li ha ottenuti nuovamente: meglio un “contaballe” di un modesto “smacchiatore di giaguari”? Per molti elettori parrebbe di sì. I sognatori del Pd continuano ad illudersi che gente come Bersani, Rosy Bindi, Francesco Boccia, Enrico Letta e via dicendo si tramuti da rospo in principe azzurro o in fata turchina. Sono anni che il miracolo non avviene e bisognerebbe trovare finalmente il coraggio di dire che mai avverrà, perché il gruppo dirigente democratico è inadatto e incompetente, politicamente indecente. Che i rospi, quindi, restino nel loro stagno in compagnia dei tanti esponenti del Pdl, che vi sguazzano beati!
Il Movimento 5 stelle è un fenomeno partorito da questo mondo politico in sfacelo: molti elettori si sono orientati dalla sua parte perché vi si respira aria nuova. Dunque, c’è stato un “miracolo” Grillo, ma anche un “miracolo” di resipiscenza degli elettori, perché, da un punto di vista morale, una parte degli italiani ha finalmente reagito, dimostrando orgoglio, decenza e nobiltà d’animo. Non sappiamo cosa riusciranno a combinare in parlamento queste facce nuove, ma peggio di come si è comportata finora la “concorrenza” è impossibile fare. Oggi la politica è chiamata ad amministrare una realtà sociale complessa, insinuandosi tra le pieghe e le contraddizioni di un mondo finanziario spietato, quanto cieco e sordo ai disastri indotti dalle sue scelte scellerate. Il M5s rappresenta, quantomeno, la speranza di eliminare chi non sa fare politica e si limita a curare i propri interessi, arraffando l’arraffabile.
L’immagine: foto di Pierlugi Bersani (fonte: www.flickr.com; autrice: Francesca Minonne).
Dario Lodi
(LucidaMente, anno VIII, n. 87, marzo 2013)