I pericoli insiti nell’uso smodato degli ansiolitici sono rivelati da un manuale di Crystal Heather Ashton
Nell’articolo Curarsi con l’Lsd, la medicina ci (ri)prova, apparso il 20 agosto 2010 su la Repubblica, Elena Dusi ha scritto che un noto psichiatra, il dottor Franz Wollenweider (medico dell’ospedale psichiatrico di Zurigo), in un appassionato saggio edito su Nature Reviews Neuroscience, esaltava l’azione dell’Lsd per la terapia di quasi tutti i disturbi comportamentali e depressivi e i dolori cronici di varia origine (per leggere l’articolo della Dusi, cliccare qui).
Bella scoperta: “rimbecillire” le persone che soffrono per qualche motivo è sempre stata la soluzione preferita da una parte della neuropsichiatria ufficiale!
Il più clamoroso esempio è dato dall’elettroshock. Nel 1938, il dottor Ugo Cerletti inserì come terapia psiconeurologica questa tecnica, dopo aver osservato dei maiali intontiti con scariche elettriche prima d’essere portati al macello (chissà cosa ha ispirato il dottore!). L’elettroshock ha l’effetto di ridurre i pazienti in uno stato d’inerzia; ora si tenta di ottenere lo stesso risultato con le peggiori droghe, quali l’Lsd, la chetamina e la mescalina, sostanze stupefacenti illegali in quasi tutti i paesi del mondo.
Un paziente zitto e arrendevole è sempre meglio di uno che chiede di essere curato, con buona pace per il dottor Freud e per quelli che la pensano come lui, i quali ritengono che, qualunque sia la causa di una sofferenza psicologica, è questa che bisogna eliminare, non il paziente…
Le pillole “magiche” – A proposito di “droghe”, a quasi cinquant’anni dalla scoperta delle benzodiazepine (medicinali comunemente usati contro l’ansia, l’insonnia, le crisi di panico e altro), l’informazione sulla pericolosità di queste sostanze è deficitaria, se non del tutto assente. Cresce ogni anno in maniera esponenziale il numero d’individui che fanno abuso di farmaci a base di benzodiazepine (Tavor e farmaci analoghi, per intenderci). Non esistono stime esatte, poiché in molti paesi vengono venduti come prodotti da banco, senza ricetta medica, dunque senza effettiva necessità. Ma quand’è che questi medicinali, detti ansiolitici, sono necessari? Ormai la definizione comune, usata per le indicazioni terapeutiche, è che servono contro ansia, depressione, insonnia, panico, tensione nervosa. Praticamente… a tutto e a niente! A ognuno di noi, in determinati periodi della nostra vita, capita di sentirci particolarmente insicuri, spaventati dagli eventi, o troppo soli: sarebbe più sano eliminare pazientemente le cause che producono questi stati d’animo, ma il tempo è tiranno, i problemi vanno risolti in fretta e senza fatica. Non importa se si diventa “scemi”: et voilà la pillola “magica” – proprio come cantava Mary Poppins: «Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, tutto brillerà di più!» – è a disposizione di chiunque, anche se le porte dell’inferno si spalancano! Nella maggior parte dei casi, mancano una corretta informazione e la consapevolezza da parte dei pazienti degli effetti collaterali a cui stanno andando incontro; qualche volta persino il medico che prescrive le benzodiazepine non ne è a conoscenza fino in fondo, ma gli individui che stanno dietro le case farmaceutiche conoscono perfettamente il veleno che producono e commercializzano, e per loro non ci sono attenuanti.
Un mercato pressoché illimitato – Le statistiche dicono che il vero problema non sono solo gli adulti “sull’orlo di una crisi di nervi” o insonni, ma tanti giovani, persino gli adolescenti (anche tra coloro che già fanno uso di droghe, il 90% circa, i quali aggravano così la loro situazione), che non avendo più grandi aspettative per il futuro “vanno in depressione” e arrivano alle benzodiazepine col benestare del medico e dei genitori: molti di loro, purtroppo, sono destinati a diventarne abituali consumatori. La pressione esercitata dalle potenti case farmaceutiche sui politici, sulla stampa, sugli stessi medici di base, tramite gli informatori, è grande, perché grande è il guadagno: ne consegue che l’informazione sui rischi è quasi inesistente, ad eccezione di qualche testata… In quasi tutti gli stati europei il Servizio sanitario nazionale garantisce il consumo di farmaci benzodiazepinici, avvalorando così la tesi sostenuta dalle case produttrici che queste sostanze siano innocue. In alcuni paesi, come Grecia, India e vari stati dell’America centrale e meridionale, queste stesse sostanze sono liberamente vendute e consumate con disinvoltura, senza pensare che la prima conseguenza è la dipendenza associata a gravi sintomi d’astinenza, che rendono difficilissima la sospensione del farmaco, destinando il consumatore occasionale a diventare cronico.
Sostanze assai pericolose – Tra le numerose capacità che possiede il cervello umano, i meccanismi di sedazione sono quelli che permettono al nostro sistema nervoso di controllare la propria eccitabilità in risposta alle emozioni e alle sensazioni. La sostanza che interviene in questo meccanismo è il neurotrasmettitore Gaba che esercita un effetto tranquillizzante sul sistema nervoso; le benzodiazepine, una volta assimilate, ne prendono il posto, determinando un meccanismo di sedazione artificiale e riducendo la produzione del mediatore chimico naturale. Le benzodiazepine dopo poco diventano indispensabili, perché l’organismo si adatta alle sostanze, che dovranno presto essere assorbite in sempre maggiori quantità e sempre più a lungo. Le persone che le assumono in dosi elevate diventano presto dipendenti: l’effetto dato è una quasi totale indolenza, per cui si riducono le capacità cognitive e sensoriali. Smettere di assumere le benzodiazepine diventa impossibile e i sintomi dovuti alla loro interruzione improvvisa sono gravi e incontrollabili. Le benzodiazepine vengono tuttora indicate come “farmaci” prescritti per migliorare la vita della gente… ma quanta gente in realtà finisce all’inferno!?
Il manuale della speranza – La dottoressa Crystal Heather Ashton, laureata in Medicina all’Università di Oxford e professore emerito di Psicologia clinica presso l’Università di Newcastle, ha dedicato la vita alla ricerca sugli effetti nocivi che i farmaci psicotropi hanno sul cervello e sul comportamento dell’uomo. Per dodici anni ha diretto una clinica specializzata nella disintossicazione da benzodiazepine. Delle sue numerose pubblicazioni, oltre cinquanta sono dedicate a queste sostanze: nel manuale Benzodiazepines. How They Work and How to Withdraw (University of Newcastle), disponibile su internet anche nella versione italiana (cfr. Le benzodiazepine: come agiscono e come sospenderne l’assunzione), vengono indicate le linee guida per una conoscenza effettiva delle sostanze in questione e per una corretta disassuefazione. Leggendo questo manuale si riesce a percepire la spaventosa capacità che questi farmaci psicotropi hanno di trasformare la vita delle persone e causare in loro uno stato di apatia, senza mai lenirne realmente la sofferenza. La professoressa nella Premessa del primo capitolo spiega le ragioni che l’hanno spinta a dedicarsi alla disintossicazione dei pazienti dipendenti dalle benzodiazepine: «All’inizio del mio lavoro nella Clinica per la Sospensione delle Benzodiazepine, nel 1982, nessuno aveva molta pratica nella disassuefazione da queste sostanze. Però […] c’era una forte pressione da parte dei pazienti stessi che richiedevano aiuto e consigli su come fare per smettere di assumere i farmaci».
Quando la lotta si fa più dura – La Ashton chiarisce che «la guida si basa […] sulle esperienze riuscite di tantissimi uomini e donne con età diverse (18-80), di diversa estrazione sociale, di diversa occupazione, di motivi diversi che hanno portato all’assunzione del farmaco», sottolineando che «l’uso prolungato di benzodiazepine può provocare molti effetti indesiderati compresi: turbe della memoria e deterioramento delle funzioni cognitive, ottundimento emozionale, depressione, ansia crescente, sintomi fisici e dipendenza». Ella, inoltre, fa notare come «molti pazienti […] nel momento in cui hanno smesso di assumere le benzodiazepine, si sono accorti d’aver vissuto, durante tutti gli anni di abituale consumo, ad un livello inferiore rispetto alle loro reali capacità», ricordando che «molte persone hanno paura della sospensione, perché conoscono l’esperienza di alcuni pazienti che hanno definito “attraversare l’inferno” il percorso per risolvere questo problema». Il suo consiglio, pertanto, è che «nessuno deve essere forzato o persuaso a sospendere il trattamento contro la sua volontà», perché, invece, «le probabilità di successo sono molto alte per coloro che hanno una grande motivazione». Quindi, chiude la Premessa sostenendo che «quasi tutti coloro che realmente desiderano smettere l’assunzione di benzodiazepine possono farlo. La scelta spetta a voi».
Cliniche specializzate nella disassuefazione – Il manuale è diviso in tre capitoli: il primo comprende una dettagliata spiegazione dell’azione delle benzodiazepine sull’organismo, una lista più che convincente dei motivi per cui si dovrebbe smettere d’assumere queste sostanze; il secondo riporta le tabelle che indicano come iniziare e proseguire la sospensione delle benzodiazepine; il terzo descrive tutti i sintomi che si presenteranno per l’astinenza, quindi come affrontarli senza temerli. Il manuale, pur essendo un lavoro scientificamente valido, non manca di accenti profondamente umani e d’infinita compassione. La dottoressa Ashton accompagna amorevolmente il lettore alla fine del “percorso”, terminando con l’augurio, da noi pienamente condiviso, che possano presto sorgere «cliniche che si specializzino nella sospensione delle benzodiazepine, dove i pazienti possano ricevere assistenza personalizzata e flessibile, sostegno adeguato e molta comprensione da parte del personale, durante tutto il trattamento».
L’immagine: la copertina del manuale di Crystal Heather Ashton.
Mariella Arcudi
(LucidaMente, anno VI, n. 62, febbraio 2011)
Da 10 anni sto prendendo benzodiazepine, da 3 tavor, 2,5 x 3 volte al giorno.
Stavo male, nn vivevo piu’. All’inizio dell’anno ho iniziato a disintossicarmi, ora assumo 1/4 di cp. al matt. 1/2 pom. 1/2 la sera sempre da 2,5. E’ dura, di notte mi sveglio di frequente, ma tengo duro. Sono orgogliosa di me. Ma sono amareggiata perche’ all’inizio per la mia ansia hanno subito iniziato a darmi le benzo senza spiegarmi gli effetti collaterali, anzi quando chiedevo chiarimenti per cio’ che leggevo sul foglietto illustrativo mi sentivo dire «Ma nn li legga, Lei si preoccupa troppo» Ancora adesso quando chiedo spiegazioni me lo dicono.
Non sarebbe stato meglio un percoro con uno psicologo?
Ora sono seguita da una brava psicologa del C.P.S., purtroppo devo andare anche dallo psichiatra altrimenti niente psicologo, funziona cosi al C.P.S.. Con lo psichiatra mi scontro perche’ per lui dovrei prendere altri farmaci ossia stabilizzanti dell’umore, ho provato, mi sentivo rimbambita, ho detto basta ce la devo fare! Ho iniziato il mio percorso, il mio medico di base lo sa e anche lo psichiatra, ma mi sento osteggiata da quest’ultimo. Io tt. i gg. mi dico brava dai ce la fai. Gli effetti collaterali si fanno sentire, ma anche gli effetti positivi, sono piu’ decisa, mi e’ tornata la voglia di uscire e se qualcuno mi fa male con fatti o parole riesco a mandarli a quel paese e a essere felice cmq. Scusatemi per la mia orribile punteggiatura e anche per la confusione. Ho voluto dare la mia testimonianza, perche’ credetemi ho vissuto anni d’inferno. Ora pero’ ho ripreso un mano la mia vita e vorrei che il mio scritto aiuti qualche persona. Forza bisogna tener duro e sopratutto aver fiducia in se stessi. INFORMATE PERO’ IL VOSTRO MEDICO E FATEVI SEGUIRE ANCHE SE A VOLTE VI SCONTRERETE. ciao
Gentilissima lettrice,
grazie per averci scritto e aver riportato la sua testimonianza.
Come stai oggi? Ti sono passati i disturbi che hai avuto? Io è da 4 mesi che nn prendo più niente e non sto bene. Stordimento e sonnolenza tutti i giorni anche durante lo scalaggio. Ciao
Per 19 anni ho preso in modo smisurato ogni tipo di benzodiazepina, flunox, felison, pasaden, entumin, valium, tavor, stil nox e tanti altri. Ragazzi, ho detto basta. Di colpo li ho interrotti tutti. Ho sofferto tantissimo, ma dopo 80 giorni il mio corpo è completamente ripulito e sto benissimo. Ci sono delle cure per uscirne, è vero, ma lunghe: bisogna avere moltissima forza di volontà.
Gentilissimo lettore,
grazie per averci scritto e aver riportato la sua testimonianza.
Ciao Andrea, sarò sintetico perché non sto bene e faccio fatica a scrivere. Hai sospeso bruscamente? Perché anch’io ho fatto così, ma sto malissimo da circa 2 mesi…
Salve, mi farebbe molto piacere come è andata a finire. Io non prendo più benzo da tre mesi esatti, ma mi ritrovo con parecchi problemi, come mai? se qualcuno può dare informazioni è benvenuto, grazie.
Gentilissimo Riccardo, grazie per il suo intervento.
Io da 2 mesi nn assumo piu lorazepam che ho assunto per 9 anni.
Da quando ho smesso sto meglio ma nn bene.
A te sono passati?
Buongiorno, io voglio lasciare la mia testimonianza su come ho sospeso il Minias dopo 6 anni di totale dipendenza. Premetto che è stato il mio medico condotto di allora che mi ha messo in questo campo minato con troppa leggerezza, senza spiegarmi come andava assunto e dopo quanti giorni sospenderlo definitivamente. Io 6 anni fa ho avuto dei grossi problemi per un brutto episodio, che mi aveva portato a una profonda depressione e insonnia notturna totale. È stato un periodo molto difficile e volevo stare come prima, visto che sono sempre stata una persona molto carismatica, aperta agli altri e molto sereno, data la mia vita fortunata. Questo mi ha fatto scattare la molla perché nn ero più così: ero diventato ombroso, apatico e depresso più di prima, dato che ero sotto effetto di quel veleno chiamato minias… Ho detto basta, sono andato in una erboristeria, mi sono fatto preparare una tisana a base di passiflora per compensare, e ora è un mese che nn prendo più una goccia. Premetto che mia moglie, donna davvero unica, prima che io dicessi basta mi aveva allungato il Minias con gocce di fiori di Bach… rapporto ª 10… In definitiva, son 3 mesi che non prendo più quello schifo condizionante per mente fisico e nn solo…
Ho voluto lasciare questa testimonianza per tutti quelli che sono entrati in questa devastante trappola… sono vicino a tutti coloro che nn riescono a smettere perché possano leggere la mia testimonianza per farne tesoro… volere è potere… con affetto Daniel il rinato
Ciao, Daniel. Anche io sono circa 10 anni che prendo 20 gocce di Minias la sera. Complimenti, innanzitutto! In quanto tempo sei riuscito a scalare tutto? Grazie
Ciao andrea ma io, a febbraio del 2017, ho preso 2 mg di xanax e 20 mg di elopram per circa due mesi e mi e mancata la memoria il ragionamento. Ancora oggi ho mancanza di memoria di ragionamento e mancanza facoltà di cognizione. ma tu hai avuto questi problemi? adesso stai bene? in che dosi prendevi dici i milligrammi.
Ma cosa hai preso dopo che le hai sospese? Io sono 90 giorni che le ho sospese e sto sempre stordito e assonnato.
Da solo? Sofferto da solo? Non ce ne sono in Italia cliniche che ti aiutino?
Qualche dottore che possa aiutare una persona in difficoltà ?
Sono di Milano
Esiste un centro di disintossicazione da benzodiazepine unico in Italia, all’Ospedale di Verona, presieduto dal dottor Lugoboni. In una settimana disintossicano ed è gratuito.
Gentilissimo lettore,
grazie per l’informazione.
Io l’ho chiamato. Sai cosa mi ha detto al telefono?: “Lei ha due minuti…”. Ho riattaccato!
Dal 2004 vivo l’incubo delle benzodiazepine ora trasformatasi in grave dipendenza. Non so sinceramente a chi ricolgermi per poterne uscire. Io sono di Torino. Grazie per l’eventuale aiuto. Corrado
Corrado prova a parlare con un bravo farmacista non certo chi te lo vende. Io ho cominciato senza scalare a assumere Melasin Up sera e mattino ma mi trovavo molto bene anche con Pineal notte , e poi ho preso senza parsimonia alcuna Sedivitax… certo i primi giorni li ho passati in un inferno ma ti assicuro ce l’ho fatta. Una mia carissima amica proprio di Torino è psicologa esperta in tossicodipendenze e potrebbe certamente aiutarti in questo difficile ma non impossibile percorso. Ti lascio la mia mail ale.ongini@libero.it E spero davvero mi contatterai vorrei fare il possibile per aiutarti anche solo confrontandosi.
Alessandra
Mi chiamo Roberto e abito a Torino. Prendo molti farmaci (Antidepressivi, stabilizzanti dell’umore, benzodiazepine) per depressione maggiore.
Vorrei però almeno disassuefarmi dalle benzodiazepine.
Grazie se potrai aiutarmi.
Ho assunto sotto caldo consiglio di un cane di medico Minias partendo da una dose di 2 mg al giorno per poi inesorabilmente finire al classico boccetto tracannato intero… metà al mattino per sopportare la giornata il resto la sera per stordirmi fino al sonno. Beh, un mattino ho deciso di intervenire non tanto sul farmaco quanto su ciò che mi aveva portato ad abusarne. Grazie ad una meravigliosa farmacista ho affrontato un nemmeno troppo lungo periodo dove assumevo melatonina mattino e sera e litri di sedivitax. Mi sono concessa un mese a letto lontana da tutto e tutti, ho avuto pensieri e desideri di suicidio, allucinazioni e malesseri terrificanti e poi un giorno mi sono alzata… sono uscita dal mio rifugio e ho ricominciato a vivere. Oggi è un anno che sono pulita e mi auguro che tutti voi come me ne siate fuori e possiate vivere davvero la vostra esistenza non sempre facile ma assolutamente degna di essere vissuta Davvero. Siate Felici!
Salve a tutti io ho abusato di Minias Lorazeoan Tavor etc per oltre 8 anni sono arrivato anche a prendere 8/9 lorazepan dopo una serata di alcool.
Tutto iniziò quando ero in Thailandia, dove conobbi un ragazzo che sull’aereo di ritorno mi fece assaggiare in un bicchiere di acqua oltre 40 gocce di Minias… mi svegliai direttamente in Italia da Bangkok!
Ma mi era piaciuto e così inizia a prenderle tutti i giorni!
Avendo molti amici dottori nelle farmacie della mia città, non ho mai avuto problemi a prenderle senza ricetta ma soprattutto il tipo che volevo!
Per farla breve, 3 mesi fa decisi di sospenderle e lo feci ma senza scalare! Ho passato dalle allucinazioni notturne ai tremolii, capogiri e vomito di mattina!! Non riuscivo a connettere il cervello! Non ricordavo nulla di quello che facevo durante il giorno, non riuscivo a spiegare a parole senza sbagliare quel che pensavo!
Pensavo di non riprendermi più! Non avevo più voglia di uscire, di lavorare, niente di niente!!!
Ho pensato anche di farla finita…
Ci sono volute più di 5 settimane per cominciare a riprendere un po’ la mia vita!!!
Ora dopo 3 mesi sono più forte di prima è consapevole di avercela fatta!!!
Sono rinato e niente e nessuno potrà mai farmi ricascare in quell’INFERNO!!!
Non so nemmeno io come sono riuscito a uscirci!!!
Ma so solamente che è stata durissima, psicologicamente e fisicamente!!!
Grazie spero che tutti voi riusciate a uscirci fuori e riprendere la vostra vita!!!
Ciao Valerio
Io ho sospeso il lorazepam da una settimana… mi sento sempre stordito, assonnato e con le palpebre a mezz’asta, oltre ad avere mal di testa continuamente. Hai mai avuto anche tu questi sintomi e come li hai superati eventualmente?
Ciao
Ciao a tutti. Sono un medico. Conosco il centro di Verona che è davvero unico in Italia e nel mondo, purtroppo non conosciuto. La disintossicazione è rapida (circa 7 giorni) grazie all’utilizzo di Flumazenil e in aggiunta vengono usati farmaci antiepilettici per scongiurare rischi collaterali da sospensione. Non è un trattamento definitivo se poi non si ha la volontà di proseguire a non assumere benzodiazepine a casa, ma è una metodica di cura efficace e senza rischi. Lo consiglio vivamente. In bocca al lupo.
Molto utile. Ma il mio caso è molto particolare. Assumo lorazepam in medio alte dosi da anni, ma solo perché ho scoperto che riduce molto i sintomi di nistagmo e diplopia (insieme!) di origine nervosa di cui soffro da decenni. Ora ho un’astenia persistente misteriosa da diversi mesi ed ho un piccolo dubbio che dipenda dall’uso prolungato di questi farmaci. Ma se mi “disintossico” poi il disturbo del nistagmo aumenta a dismisura, o ci sono dei farmaci non benzodiazepine che mi potrebbero aiutare?
Buon giorno, mi saprebbe dire dove si trova questo ospedale e la via, oppure come posso contattare l’ospedale e la dottoressa; le invio il mio indirizzo email per rispondermi: angelocisei@gmail.com. La ringrazio per la sua risposta.
No, Lorenzo, nessun riscontro.
Scrivo a tutte le vittime di malasanità.
Acquistate il libro
INGANNO PSICHIATRICO e leggete le truffe; costa solo 12 euro.
Non siete malati ma soli; vi creano dipendenti e rovinano corpo e cervello per aumentare gli incassi delle case farmaceutiche.
Per chi vuole disintossicarsi:
costa un po’, ma contattate la dottoressa Palmieri di Roma,
sito
VIVERE SENZA PSICOFARMACI
Trovate il link e fate causa con un buon avvocato.
Auguri.
Con la forza di volontà ce la farete.
Con rif. a Minias, riferisco di aver troncato alte dosi e di essere determinato a non assumerne più! Sta andando bene e… Seguitemi! Perché presto o tardi, queste sostanze ve la faranno pagare! Così come è successo a me!
Buongiorno.
Ho letto con interesse il vostro articolo.
Io soffro da ben 28 anni di insonnia. Un’insonnia a tutti i livelli: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni risvegli precoci. Sono stato da diversi medici e anche al centro per l’insonnia del San Raffaele di Milano ma nessun risultato. Sono dipendente dalle benzodiazepine da 25 anni. Da quanto ho capito, nessuno mi aiuta. Ho deciso a questo punto di andare fino in fondo usando internet. Sarei grato a chiunque possa darmi un consiglio.
Grazie
Anch’io sono dipendente da minias da circa 20 anni. La prossima settimana faccio il corso di meditazione trascendentale. Dovrebbe aiutare. Ti farò sapere. Comunque ho letto nei post precedenti che c’è un ottimo centro a Verona. Non ricordo il nome ma nei post precedenti, non molto indietro, c’è anche il nome del medico.
Molto utile. Ma il mio caso è molto particolare. Ho assunto ansiolitici per 2 anni dal 2010 al 2011, per 20 anni ho assunto Rivotril e l’ho sospeso a novembre ma prendo farmaci antiepilettici, ma solo perché ho scoperto che riduce molto i sintomi di epilessia. Sono diplopia di origine nervosa, nervoso, rabbia, mi sento ingrippata, scialorrea. Ora ho un’astenia persistente misteriosa da diversi mesi ed ho un piccolo dubbio che dipenda dall’uso prolungato di questi farmaci. Ma se mi “disintossico” poi il disturbo passa? Ho la sensazione che il mio cervello si sia rimpicciolito. Aiuto
Grazie
Salve. Ho fatto uso di Rivotril per 4 anni. L’ho interrotto da agosto scorso e alcuni sintomi ancora devono sparire. Purtroppo la ripresa è molto lenta; ci vogliono molto mesi per tornare a una situazione umana… tieni duro, solo il tempo potrà guarirti.
Prendo il Minias dal 1987 per attacchi di panico.
Sono 32 anni, non abuso, prendo più o meno sempre le stesse dosi, nessun effetto indesiderato, anche negli esami del sangue
Ho fatto la mia vita tranquilla, lavoro, famiglia.
Viaggi.
Ringrazio questo farmaco che mi ha tenuto l’attacco di panico a bada .
Testimonianza da Monza.
Per un banale stato di ansia e di leggera insonnia, in data 10 febbraio 2017, mi recai da un neurologo inesperto, che mi prescrisse una terapia di psicofarmaci eccessivamente alta ed assurda che ho effettuato per due mesi:
1 compressa da 2 mg di Xanax la sera – da aumentare a 2 compresse in caso di bisogno;
1 compressa di elopram 20 mg. a pranzo.
da premettere che non avevo mai fatto uso di psicofarmaci e che per i pazienti che assumono per la prima volta psicofarmaci si utilizza inizialmente xanax da 0,25 mg – 0,50 mg oppure 0,50 mg. a rilascio prolungato. Poi io non avevo bisogno di antidepressivi come l’elopram che mi ha prescritto, in quanto avevo un leggero stato di ansia che non mi faceva riposare bene la notte, e poi per L’elopram si parte sempre in dosi iniziali di 10 mg.
Dopo l’assunzione di questi farmaci micidiali ho subito accusato, ed ancora oggi accuso, dei seri disturbi: la mancanza di memoria, confusione e stordimento, agitazione, forti mal di testa, ronzii e fischi alle orecchie, perdita delle funzioni cognitive… ma quando consultavo il neurologo questo mi diceva di continuare prenderli perché quei disturbi erano causati solo dalla mia ansia e così li ho presi per due mesi. Ancora oggi per l’assunzione di questi farmaci ho questi disturbi, specialmente un grave deficit di memoria: dimentico subito le cose che mi dicono, non memorizzo più i nomi, non ricordo quello che leggo, non ricordo le cose che devo fare, ho sempre uno stordimento alla testa, mi tira sempre in mezzo alla testa, è come se avessi sempre un vuoto alla testa, la testa mi barcolla, ho dei gravi deficit per la perdita delle funzioni cognitive, non riesco a risolvere problemi, difficoltà di ragionamento. Sebbene capisca le cose elementari, non riesco più a capire quello che mi viene detto, non so più organizzare le cose di lavoro, non riesco a capire la logica delle cose, quando leggo e quando sento discorsi un poco più elaborati che comportano l’utilizzo della memoria per collegare più dati non riesco a fare i collegamenti e quindi non capisco niente e subito mi sento un fastidio come se mi tirasse forte in testa ed alle orecchie.
Dall’assunzione di questi farmaci ho avuto gravi danni cerebrali. Da una risonanza magnetica fatta alcuni mesi dopo l’assunzione dei predetti farmaci è risultata una vistosa atrofia cerebrale; al riguardo voglio precisare che ci sono studi che hanno dimostrato che l’assunzione di benzodiazepine a dosi elevate provocano atrofia cerebrale. Da elettroencefalogrammi e mappe celebrali fatte dopo l’assunzione dei predetti farmaci in dosi prescritte elevatissime è risultata una caduta del segnale CGG e sofferenza diffusa nella zona corticale frontale ed occipitale ridotta attività elettrica cerebrali. Insomma, questi psicofarmaci prescritti in dosi elevatissime mi hanno rallentato alcune onde cerebrali tipo alfa, gamma, theta, tanto da procurarmi seri danni e compromissione della memoria e delle funzioni cognitive. Sono arrabbiato perché questo incompetente mi ha rovinato la vita: ho ancora mancanza di memoria non riesco a memorizzare nomi nuovi e neanche a studiare perché, oltre a non memorizzare, mi è difficile capire il concetto.
Credo che questi farmaci mi hanno procurato una sindrome serotoninergica e la forte intossicazione ha procurato danni alle sinapsi e ai neuroni. Mi potete dare un consiglio per favore?
Ospedale San Raffaele di Milano: disintossicano.
20 anni di Xanax. Mi sono disintossicata 2 anni fa. Sto meglio, ma non ancora benissimo… Mi ha aiutata il dott. Politi dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Sono salva grazie a loro.
Ciao Elena, ma tu forse prendevi una dose bassa di xanax? A me con quelle bombe 2 mg di xanax in aggiunta a 20 mg di elopram anche se prese per due mesi sono state micidiali per l’elevata dose e mi hanno portato mancanza di memorie e di ragionamento. Ma anche tu hai problemi di memoria?
La dott.ssa Politi: vi sono stato anche io, ma per disintossicazione dall’alcool. Purtroppo ora ho bisogno di disintossicarmi dal Lorazepam…
Come si chiama l’ambulatorio per disintossicarsi? Grazie.
Anche io credo di aver perso le mie funzioni cognitive, soprattutto l’attenzione, non riesco nemmeno a guardare la tv, credo di non assimilare concetti nuovi… Se in più ci aggiungi alcol cronico… Sono devastata e nessuno mi crede, la scambiano per “depressione maggiore” e vorrebbero pure darmi gli antidepressivi… Una vita rovinata a 28 anni…
Prendo da 4-5 anni Tavor da 2,5 mg al giorno e, se resto senza, sento effetti devastanti: tremori, spasmi, insonnia, ansia… Devo smettere, ma non so come fare e a chi rivolgermi… Aiuto!
Causa depressione maggiore a forte ansia prendevo al mattino una capsula di Cymbalta da 60 mg e la sera una compressa di En da 2 mg. 6 anni fa avevo sospeso tutto perché ero gravida e non potevo intossicare mia figlia… dopo la sua nascita ho avuto una ricaduta e la mia psichiatra mi ha ridato la stessa cura… sono stata bene fino ad oggi, che per curare mia madre e mio padre, nonostante i farmaci mi sento stanca, un po’ depressa e insonne… mi tocca ritornare dalla psichiatra… ma pensavo di aver sconfitto il male con i farmaci.. invece dopo 6 anni sicuramente mi alzerà le dosi. :-(((
Quando passano le vertigini dopo aver sospeso le benzodiazepine? È quasi un mese che mi gira la testa, non ne posso più. Ho preso dieci o quindici gocce di en per quattro settimane scarse per colpa del mio medico di base.
Ogni soggetto è diverso. Comunque conta con una diminuizione che dovrebbero sparire dai 60 giorni in poi. Auguri
DOVRESTI OLTRETUTTO FARE SALTI DI GIOIA PERCHE’CONSUMATO S O L O PER 1 MESE CA!
Ciao Daniela… ti sono passate le vertigini? A me è un mese che non vanno via.
Buongiorno a tutti: vi offro il mio consiglio di psicologo. Per quanto possa sembrare ancora un’opzione controversa e lontana dall’assenso socio-sanitario, andate da un bravo medico alternativo, omeopata o neurologo, fate qualche ricerca e, se proprio non riuscite a stare senza sedativi o sentite il bisogno di compensare, provate con i rimedi a base di canapa. Ci sono alcuni che costano di più, altri meno. Ci sono un sacco di farmacie che ve li preparano. Sono rimedi che non creano dipendenza, non alterano il ciclo sonno-veglia… anzi! Inoltre, sono principi con proprietà antiossidanti e disintossicanti oltrechè rigenerative.
Un saluto e resistete, ché i risultati ci saranno.
C’è qualcuno oltre a me che, affetto da decenni da nistagmo oculare e diplopia, prende lorazepam da anni in dosi alte perché ha scoperto che riduce di molto i sintomi? Sono disperato, da due anni ho una debolezza muscolare progressiva, ora arrivata al punto di non permettermi più di uscire, camminare… Ho fatto mille esami, non si trova la causa, ed ho il sospetto che sia un effetto a lungo termine del lorazepam! Ma non riesco a “disintossicarmi”, ho provato in passato, ma ho dovuto riprenderlo. Perché io non lo prendo per l’ansia o l’insonnia, solo per questa tremenda malattia neurologica che colpisce gli occhi. Se anche riduco, sto peggio del nistagmo-diplopia e non riesco a sopportarlo. Ora poi, con la forte debolezza muscolare, il problema alla vista peggiora tantissimo (sto malissimo perfino con il lorazepam). Ma mi chiedo: se mi “disintossico”, come farò a sopportare questo problema visivo, che già è fortissimo anche prendendo le pillole tutti i giorni? E la debolezza muscolare diminuirà? Sono in un tunnel bruttissimo. Spero che qualcuno possa aiutarmi, e spero di conoscere ammalati di nistagmo-diplopia che hanno sperimentato il lorazepam (e magari anche con la debolezza tremenda che ho io), per scambiare opinioni e trovare una luce… in questo tunnel…
Gentilissimi,
vi scrivo in preda all’ansia. Soffro di depressione da anni, credo da sempre. Da 11 anni diversi medici hanno provato a curarmi, senza risultati, se non la sedazione che mi ha reso una persona infelice ancora di più. Diverse cure, almeno 5 psichiatri cambiati. Faccio psicoterapia cogn.comportamentale. In un anno ho tolto l’ultima cura tentata. Ovviamente non ce la faccio. Sono crollato poiché vicende personali e la situazione oggettivamente precaria della mancanza di lavoro hanno inciso ancora di più. Sono in pieno cane che si morde la coda, ci siamo capiti. Non posso riassumere qui in breve un iter lunghissimo. Vi chiedo: sto cercando un medico che possa aiutarmi, vi prego di segnalarmi chi di vostra fiducia. Grazie a un forum ho scoperto di essere stato curato con i farmaci più vecchi in circolazione tra cui Daparox, che in un anno ho tolto. Ma credo di essere in sindrome da astinenza. Il mio obiettivo è togliere tutto e purificarmi. Quindi forse ho necessità di un farmaco che faccia da traino per accompagnarmi fuori dai farmaci. Non credo più nella farmacologia come soluzione alle cause. Ma vi prego aiutatemi, qui a Taranto sono solo. Vorrei stare tranquillo e sotto osservazione. Ma non trovo nulla. Ad ogni modo ora la situazione degli attacchi di ansia e terrore del vuoto improvviso sono urgenti, ne va della mia incolumità. Mi sono fatto del male e ne ho fatto. Sono solo con mia madre in casa: è cardiopatica e a causa di una mia crisi di una settimana fa, è finita in ospedale per quanto si è spaventata. Vi prego aiutatemi, non so come orientarmi tra i mille psichiatri e centri che sono on line. Ogni “tentativo” è sulla mia pelle. Ogni ora che passa è un inferno. Da due giorni ho iniziato una cura naturale messa a punto da un dottore erborista (Iperico, Griffonia, Magnesio, Teanina…). Ho cercato un SOS per chi soffre di depressione ma meglio non citare cosa ho dovuto ascoltare. Non posso più prendere sostanze che mi obnubilano la mente, facendomi dormire 12-14 ore. Ora prendo solo Xanax rilascio prolungato. Ma durante il giorno sono e vivo nell’inferno. È astinenza dal Daparox? Mi sento distaccato dalla realtà, come se avessi superato la soglia tra la normalità. Se ho smosso in voi un briciolo di compassione posso anche lasciarvi il numero telefonico per un contatto diretto. Ho paura. Valerio
Come stai ora?
Come puoi giudicare un farmaco che ha dato il sonno a chi non dormiva da settimane? Dare ragione a medici che non valgono neanche un decimo della soluzione che non trovano mai e ti danno il Sanex che mi debilitò.
Saluti. Anche io sono caduto nel tunnel degli psicofarmaci, non l’ho mai accettato; per il quieto vivere in famiglia son dovuto andare da uno psichiatra, come del resto quasi tutti ci siamo passati, non sopportando l’idea di farmi mangiare il cervello. Girando su internet mi sono imbattuto sul blog di Pietro Bisanti: a chiunque ha voglia di uscire dal tunnel consiglio di visitarlo. In bocca al lupo!
IO ORMAI NELLA MIA CARRIERA STO FACENDO USO DI BDZ DA PIU’ DI 25 ANNI.
SE C’E’ QUALCUNO CHE MI PUO’ INDIRIZZARE AD UN OSPEDALE CON PERSONALE COMPETENTE IN MATERIA DI DISINTOSSICAZIONE DA ALPRAZOLAM(XANAX)6MG/DIE, LO PREGO IN GINOCCHIO DI RISPONDERMI.GRAZIE
Domani il mio medico mi prescriverà 2 conf. di Roipnol (flunitrazepam), perché sto rischiando la vita essendo al 14simo giorno e notte d’insonnia. L’unico problema è che un quarto di grammo di Xanax corrisponde a 4mg di Roipnol, ma con la speranza che lo Xanax è un ansiolitico, mentre il Roipnol un potentissimo ipnotico, infatti è necessaria la ricetta ministeriale a triplice copia, essendo da un paio di anni passato dalla parte degli stupefacenti.
Prendo alprazolam 1mg i scatola al girno per 7 anni fino al 2017. Premetto che ho un figlio che da 10 anni sta male, l’hanno riempito di antipsicotici. Ora sta migliorando grazie a uno psichiatra e neurologi a Roma, che hanno escluso la sindrome bipolare e la schizofrenia. Ha preso l’Abilify e non ha dormito 1 giorno di fila oltre a tantissimi effetti collaterali. In questi anni siamo passati da uno psichiatra o psicologo all’altro. Nel 2019 la svolta. Speriamo. per quanto riguarda me, nel 2011 ho avuto un cancro, quando era già malato e ho iniziato a prendere ansiolitici e prima Xanax e poi Venlafaxina. Ultimamente nel 2019 sono arrivata a 2 scatole perchè non riesco più a dormire. Ho chiesto un periodo a scuola perchè sono stufa di intossicarmi e per seguire mio figlio. Ho 60 anni e non ce la faccio più a insegnare, dopo 38 anni di servizio. Quello che mi chiedo è: io soffro di sindrome ansiosa depressiva, ma anche smettendo o diminuendo i farmaci la sindrome rimane anche se faccio psicoterapia.
Gentilissima Francesca, grazie per aver postato sula nostra rivista.
Tra l’altro ha posto le questioni:
1) dell’inumano innalzamento dell’età pensionabile (Legge Fornero);
2) del fatto che l’insegnamento non è riconosciuto come lavoro usurante.
Grazie e in bocca al lupo per tutto.
Salve. Posso chiederle da chi è seguito suo figlio?
Volevo segnalare che ho letto ottime recensioni su medicinadipendenze.it su un centro di disintossicazione pubblico, inserito nel complesso ospedaliero di Verona. Completamente gratuito.
Buonasera. Vi scrivo perché volevo sapere se c’era un modo per capire se le benzodiazpine creano danni irreversibili al cervello. Sono 6 mesi che assumo E; è iniziato tutto con attacchi di panico e voci e mi hanno detto che era l’ansia e depressione. Da lì mi hanno fatto un cocktail di farmaci assurdi e adesso mi sento completamente un demente. Soffro anche di deruralizzazione, depersonalizzazione, amnesia e via discorrendo. Ho anche pensato di farla finita. Ho 30 anni, almeno credo, perché, oltre a questo, non so più chi sono. Ero un ragazzo che lavorava sodo, stilista, e avevo anche dei negozi in Italia e all’estero, ma, da quando ho incominciato ad assumere questi farmaci, la mia vita è diventata un inferno.
Grazie
Ciao, Fabio. No, le benzodiazepine non fanno nessun danno al cervello. Sta’ tranquillo; sei solo un po’ suggestionato.
Ciao, Fabio. Cosa prendevi e a che dosaggi ?
Buonasera Leo,sicuro perché leggo di atrofia ecc sono stato anche ricoverato in psichiatria il mio problema è Depersonalizzazione derealizzazione mancanza di concentrazione di ragionamento anche stupido senso che ci sia la fine del mondo mi hanno dato di tutto antipsicotici antidepressivi ecc la cosa che più mi pesa e questo senso di dissociazione e la Depersonalizzazione come ne posso uscire le ho smesso due volte ma sono peggiorato
Scusate se scrivo di nuovo ma la mia vita è diventata un incubo io non sono più padrone della mia mente del mio corpo non ricordo più nulla e come se fossi un morto ma vivo vi prego aiutatemi ho assunto di tutto e non so come uscire da questo stato aiutatemi per favore
Giammarco ho assunto citalopram 10 gocce per una settimana tolte per derealizzazione e Depersonalizzazione poi lexotan 40 gocce per placare l ansia ma è peggiorata allora en e insieme alle en in vari dosaggi me li facevano alzare abbassare rialzare Samyr deniban brintellix quietapina sertralina mirtazapina entact rivotril
Non riesco più a fare nulla se non pensare al suicidio ho tutto staccato mente sensazione cioè da qualche attacco di panico che avevi iniziale mi hanno devastato e la cosa più pesante e che non so come rientttae dalla Depersonalizzazione e derealizzazione i sintomi sono zero memoria zero immaginazione zero concentrazione oltre a problemi di erezione non so fare più nulla come se mi hanno azzerato il cervello e mandato su un altro pianeta ma come è possibile che questi farmaci ti causano tuttto questo ?
Ti capisco io ne ho 37 dai 23 ai 32 ho gestito in Totò due attività commerciali… stavo bene, la sera programmavo cosa fare il giorno dopo, mi alzavo con la voglia di vivere, di lavorare, di divertirmi. Ora non mi riconosco più… ciò che più mi preoccupa è sapere che non è un problema che viene studiato molto in Italia, il che non mi fa ben sperare… ma un modo c’è, forse non per tutto uguale… io lo sto cercando perché così la vita non ha alcun senso. In bocca al lupo a liberiamoci da questa gabbia psico-fisica. Dobbiamo riuscirci!!!
Mio padre ha assunto benzodiazepine (minias) per più di 15 anni. Gli ultimi anni sono stati devastanti, le dosi erano diventate boccette intere consumate in pochi giorni, e mix di alcol per accentuare l’effetto di stordimento. Noi familiari abbiamo passato un incubo, non ammetteva di farne uso smodato e di mixarci alcol, pian piano è diventato un’altra persona, confuso, apatico, egocentrico, nevrotico, depresso, maniacale, fino a scatti di violenza e ira nei confronti di chi gli diceva che doveva curarsi. All’età di 77 anni, circa due settimane fa, mio padre è morto di infarto, e l’ultima cosa che gli ho detto è stata che doveva curarsi altrimenti sarebbe rimasto da solo. Mio padre non soffriva di cuore, né aveva patologie correlate… sono convinta che a ucciderlo sia stato il MINIAS e noi non siamo riusciti ad impedirgli questo lento suicidio… sono a pezzi.
Buongiorno, leggendo tutte le vostre esperienze e consigli mi ritrovo al 100%… anch’io ho iniziato con prescrizione medica moooolto alla leggera da parte del mio medico di famiglia, il quale ovviamente non mi ha assolutamente avvisato sulle controindicazioni, prima su tutte l’assuefazione fisica e mentale. Devi avere sempre a portata il botticino. Nello specifico mi è stato prescritto il Songsr, sostanzialmente triazolam in gocce… all’inizio ovviamente l’efficacia era molto alta anche a posologia normale. Sono andato avanti ma senza una vera e propria dipendenza fino a quando circa 2 anni fa dopo un grave lutto ho aumentato (mi dicevo temporaneamente) fino a perdere il controllo… le dosi sono diventate di 3 flaconi a settimana… ho provato una scalare ma a questi dosaggi è pressoché impossibile. Inoltre il triazolam ha un’Eni vita molto corta, il che mi obbliga ad assumere questo veleno più volte al giorno. Il medico di famiglia è cambiato, però mi ha gettato, anche causa la mia ignoranza in materia, in uno stato di apatia, di non riuscire più a fare nulla, a non volere più nulla!!! Sto cercando un professionista che possa aiutarmi, ho 37 anni e non riesco a vedere un futuro. Non riesco nemmeno a progettare la mia giornata. Inoltre in questo momento difficile che stiamo vivendo tutti (Covid-19) la situazione è ancora più difficile… Non so a chi riesco volgermi in prima istanza. SERT? Psichiatria, ospedale,clinica specializzata? Se qualcuno è stato in una clinica per tale trattamento vorrei capire in cosa consiste e come funziona. Grazie a chiunque possa aiutarmi.
Demonizzare le benzodiazepine può avere un senso, ma spiegatemi che cosa deve fare chi soffre, per esempio, di Disturbo d’Ansia Generalizzato? Prendere gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina, della dopamina, della noradrenalina? A parte il fatto che impiegano dalle 4 alle 8 settimane a fare effetto, più del 40% di chi li assume risulta non respondent, cioè non trae alcun beneficio dalla loro assunzione. Le psiconevrosi esistono, sono malattie come le altre e vanno curate con farmaci adeguati, anche perché nessuna psicoterapia ha mai guarito un soggetto affetto (e paralizzato) da ansia cronica. Le bzd creano dipendenza? Sì. Ma nella vita non possiamo evitare di dipendere da qualcosa o da qualcuno. Si tratta di dosare questi farmaci e di assumerne la dose minima efficace. E poi…si muore.
Mi è stato prescritto Diazepam 5 mg. L’ho comprato presso farmacia E-medsfree e l’ho preso quasi 6 mesi. Primo effetto collaterale è stato il sapore di amaro nella bocca, che è comunque niente di particolarmente fastidioso. Di mattina mi risvegliavo molto riposato. Secondo me ha funzionato. La dose moderata di benzodiazepine mi alleviava l’ansia e mi faceva sentirmi rilassato e calmo. Dosi più elevate alleviavano l’insonnia e gravi stati di sofferenza emotiva e mi facevano sentire sonnolento e possibilmente goffo.
Il medico mi ha spiegato che il farmaco può anche compromettere la capacità di apprendere e ricordare nuove informazioni, nonché interferire con la capacità di svolgere determinati compiti fisici e mentali.
L’apprendimento, la memoria e le prestazioni sono tornati alla normalità dopo aver smesso di prendere il Diazepam.