Negli ultimi anni si è riscontrata una forte inquietudine e un crescente allarmismo nei confronti degli adolescenti, visti come portatori d’insicurezza sociale. Oggi i giovani comunicano in diversi modi la loro sofferenza. Ciò è determinato dal dover sopravvivere in un periodo storico di profonda crisi culturale, politica ed economica.
Il tredicenne di oggi si sente spesso incapace, privo di autostima, ha paura delle scelte, degli sbagli, si sente inadeguato al mondo che lo circonda.
Giovani e adulti: due realtà diverse
L’incapacità di comprendere il mondo adolescenziale e di comunicare con i giovani provoca nella società adulta un disagio che contribuisce ad alimentare la sofferenza insita nei ragazzi di oggi. La mancanza di veri e propri spazi pensati e creati per i giovani, porta i ragazzi a stravolgere l’uso originario dei luoghi quotidiani presenti nella città, generando in questo modo, conflitti con gli adulti e in particolare con gli anziani.
Sarebbe quindi compito dell’amministrazione comunale riflettere sulla necessità di ripensare il sistema dei servizi, alla ricerca di spazi, modalità e occasioni per sviluppare momenti di socialità e d’incontro. Gli adolescenti stessi ritengono che ci siano poche iniziative destinate ai giovani, ma la città, comunque sia, è attiva…
Incontro e socializzazione
Sono diversi i luoghi di ritrovo e socializzazione presenti a Bologna. Ciò che manca è la conoscenza da parte dei giovani di quelle che sono le attività svolte in città, soprattutto mancano strutture adeguate che permettano loro d’incontrarsi. “Le risorse ci sono – suggerisce il dottor Giovanni Amodio, responsabile del Coordinamento adolescenze del quartiere San Vitale – ma sono poco sfruttate, basti pensare allo scarso utilizzo che viene fatto dei giardini pubblici”.
L’attenzione dell’amministrazione dovrebbe essere indirizzata al bisogno di creare spazi dove siano presenti educatori che seguano il percorso dei ragazzi. Ciononostante a Bologna sono molti i luoghi d’incontro per i ragazzi, come per esempio la Sala Borsa e le biblioteche di quartiere. Questi contesti hanno sì una finalità rivolta allo studio, ma al tempo stesso rendono possibile la socializzazione.
I “Centri Anni Verdi”
Una realtà importante all’interno del territorio bolognese è costituita dai “Centri Anni Verdi”, un servizio socioeducativo rivolto a ragazzi e ragazze in età preadolescenziale, in genere tra gli 11 e i 14 anni, finalizzato a fornire opportunità di socializzazione, gioco, educazione e integrazione della formazione scolastica curricolare. Proprio a questo fine, sono previsti anche incontri periodici con gli insegnanti delle scuole per confrontarsi circa l’andamento dei ragazzi che frequentano il centro. Attualmente sono operative sette strutture presenti nei diversi quartieri di Bologna (San Donato, Reno, Navile, San Vitale, Borgo Panigale, Porto e Savena). Questi centri sono frequentati sia da ragazzi italiani che stranieri, per questo è importante la proposta educativa. L’integrazione viene fatta senza pregiudizi, semmai i problemi maggiori sono riscontrabili nei modi di pensare degli adulti.
Un esempio concreto
I centri giovanili “Progetta il tuo spazio” sono rivolti ai ragazzi e alle ragazze che frequentano le scuole secondarie a Bologna. Il nome di queste strutture nasce dall’iniziativa promossa dall’associazione “Nuovamente” assieme alla Cassa di Risparmio di Bologna e provincia che, attraverso un concorso, hanno scelto di dare ai giovani l’opportunità di essere proprio loro ideatori, progettisti e fruitori di spazi di uso comune e pubblico. Visto il livello qualitativo dei progetti, è stato realizzato concretamente il centro “Progetta il tuo spazio” all’interno dell’Istituto commerciale e per geometri Crescenzi-Pacinotti di Bologna.
Situato nel quartiere Saragozza, questo complesso scolastico presenta una successione di spazi e ampi cortili che lo rendono adatto a ospitare eventi e manifestazioni durante tutto l’anno, favorendo l’aggregazione dei giovani e dei cittadini del quartiere e della città. Il centro, effettivamente, è diventato un punto di riferimento per la socializzazione e l’intrattenimento. Ad agevolare l’aggregazione contribuiscono dei bar, uno interno e uno esterno, con punti di ritrovo forniti di sedie e tavolini per accogliere gli studenti dell’istituto la mattina, che poi, il pomeriggio e la sera, diventano luogo d’incontro per tutti, specialmente in occasione di feste e spettacoli. Al proprio interno, il centro è fornito di diverse stanze, una per la consulta studentesca, altre per prove teatrali e registrazioni musicali e audiovisive. Gli spazi esterni sono stati adibiti a uso pubblico in orario extrascolastico e serale.
La collaborazione fra il comitato di gestione, il comune e le associazioni presenti sul territorio, ha permesso la realizzazione di numerose iniziative quali rappresentazioni teatrali, reading e incontri letterari, concerti di gruppi musicali e proiezioni di lungometraggi. Sempre in orario extrascolastico, lo spazio è stato impiegato dai ragazzi del territorio per la messa in opera di manifestazioni fotografiche e l’esposizione di opere di giovani artisti.
Altre occasioni d’incontro
Spostandoci nella zona di San Donato, un’attenzione particolare è dedicata agli adolescenti, attraverso idee innovative come il “Progetto Ragazzi” e gli “Spazi Ragazzi”. Il quartiere ha attivato due aree fruibili da ragazzi dagli 11 ai 18 anni in via Deledda e in via Vezza, in cui è possibile realizzare laboratori, feste ed eventi.
Tra i progetti portati avanti con lo scopo di realizzare occasioni di aggregazione, c%27è “2 You”, anch’esso, rivolto ai giovani della fascia compresa tra gli 11 e i 18 anni. L’obiettivo è quello di creare opportunità d’incontro e scambio e costruire una rete d’interessi e relazioni significative al fine di prevenire la solitudine dei giovani. Le attività proposte variano dall’arte creativa, alla musica, al teatro, alla lettura creativa.
I giovani, la musica e l’arte
La musica riveste un ruolo fondamentale nella vita dell’adolescente, c’è una necessità fisica di ascoltare e fare musica per esprimere le proprie emozioni. Non è un caso se nel suo decalogo per la salute degli italiani l’allora ministro Umberto Veronesi indicasse la necessità di “[…] rendere i giovani protagonisti nella musica, nello sport e nella cultura…” (Conferenza nazionale per la promozione della salute, Asi, n. 50, 14 dicembre 2000). A Bologna, dichiarata dall’Unesco “Città creativa della musica”, diverse strutture pubbliche sono gestite dai quartieri o date in autogestione ad associazioni o gruppi.
Varie opportunità “musicali”
Da alcuni anni è presente sul territorio un’associazione denominata “Piattaforma per la musica” che raduna alcune delle realtà cittadine più organizzate come “Subcave”, “Vecchio Son” e altre. Il “Laboratorio musicale villa Mazzacorati” è un’associazione musicale che si occupa della gestione di strutture dedicate alle prove e allo sviluppo d’iniziative legate alla musica. I ragazzi che frequentano le sale prove e lo studio di registrazione mostrano un grande entusiasmo nel fare le cose. A loro viene affiancato un tutor che li segue durante un vero e proprio percorso formativo, responsabilizzandoli e rendendoli partecipi anche della manutenzione delle sale.
Nel corso degli anni, il Laboratorio ha portato avanti, in collaborazione con il quartiere Savena, varie attività didattiche all’interno delle scuole medie: corsi di basso, chitarra elettrica e batteria. Dal contatto con le istituzioni scolastiche è emerso un forte interesse per i nuovi ambiti di espansione della musica e delle tecnologie informatiche multimediali a essa applicate. Il “Centro musicale della Scandellara”, invece, è attivo dal 1986, anno in cui ne fu concessa la gestione, tramite convenzione con il quartiere San Vitale, all’associazione musicale “Subcave”. Il centro è da sempre frequentato da numerose band e anche dai più giovani che vogliono suonare in gruppo. Inoltre da oramai quindici anni, nel periodo estivo, Scandellara è sede dell’appuntamento musicale Scandellara Rock Festival, un’occasione all’aperto dedicata alla socializzazione e all’incontro.
Gli adolescenti e la scuola
L’essere adolescenti oggi è tutt’altro che semplice. E’ il tempo delle contraddizioni e delle grandi emozioni, delle riflessioni e delle scelte importanti. Lo spazio nel quale crescono i giovani è quindi molto importante, così come lo è l’amico, il compagno e l’educatore. La scuola assume un ruolo fondamentale nella vita degli adolescenti in quanto è il luogo dove essi trascorrono la maggior parte del loro tempo. Attraverso l’istituzione scolastica, i ragazzi si confrontano con il mondo esterno, socializzano, s’incontrano con i compagni e gli insegnanti.
Il lavoro che viene fatto all’interno delle scuole assume quindi grande importanza attraverso la progettazione di interventi integrativi e di socializzazione al fine di sviluppare un senso di appartenenza, soprattutto per gli stranieri. Secondo alcune studentesse del liceo Marcello Malpighi di Bologna, tuttavia, sono rari i casi in cui avvenga un’effettiva integrazione e ciò soprattutto a causa della diversità di tradizioni, modi di vita e pensieri. “I giovani di oggi sono più maturi di quanto non si pensi – dice Giovanni Amodio, responsabile del coordinamento adolescenze del quartiere San Vitale – in loro è presente una maturità poco valorizzata”.
Una “certezza” scolastica
“Parlare di adolescenti oggi è un termine troppo generico, – osserva Vittorio Biagini, preside dell’Istituto statale d’arte Francesco Arcangeli di Bologna – cambia la tipologia dei caratteri, ci sono i ragazzi più maturi e quelli meno studiosi, chi imbratta i muri e chi s’impegna di più. E’ difficile il controllo poiché la maturità segue tempi diversi. C’è una grande differenza rispetto a un tempo in cui maggiore era la presenza da parte dei genitori insieme a maggiori regole e schemi. Oggi – conclude il preside Biagini – l’adolescente vive in una condizione d’insicurezza, dalla quale emerge un bullismo più “cattivo” in quanto meno vincolato dalla norma adulta”.
All’interno dell’Istituto statale d’arte non è direttamente visibile la differenziazione tra ceti sociali, anche se c’è. I ragazzi stranieri sono bene integrati all’interno della scuola, sono visti come tutti gli altri compagni. “Ciò che si percepisce – sottolinea Biagini – è una sorta d’individualismo che si manifesta con la mancanza di solidarietà tra compagni. A questo proposito si è riscontrato che, se promossa, la solidarietà funziona, come dimostra la creazione di un gruppo di lavoro di una classe nel pomeriggio”. Tra le attività svolte dall’istituto, è importante la collaborazione con il Museo Davia Bargellini, dove gli studenti sono stati coinvolti nella realizzazione di tavole votive. Inoltre sono attivi gruppi di teatro e sono presenti aule informatiche dedicate a corsi di grafica e progettazione.
L’immagine: villa Mazzacorati, dove si svolgono le prove dell’omonimo laboratorio musicale.
Simone Melotti
(LM Magazine n. 2, 15 maggio 2008, supplemento a LucidaMente, anno III, n. 29, maggio 2008)