Nonostante tutte le traversie che ha attraversato e sta tuttora vivendo, il calcio resta pur sempre uno sport assai bello e spettacolare, e soprattutto imprevedibile. Il pubblico, infatti, è affascinato dall’incertezza delle gare, dall’esito spesso bizzarro e fortuito, e dalla possibilità che il contendente più debole possa prevalere sul più forte, in virtù di risorse tattiche e agonistiche che riescono talvolta a colmare il gap tecnico.
Può, quindi, succedere che anche una squadra poco blasonata possa rimanere per lungo tempo nella massima serie, rivaleggiando con avversarie decisamente più quotate. Ne è l’esempio la Reggina Calcio, che da circa dieci anni milita quasi ininterrottamente in serie A.
Una ministoria – Il libro Reggina 1999-2008. Dieci anni all’ultimo respiro (Presentazione di Enzo Laganà, Città del Sole Edizioni, pp. 140, € 10,00) di Giuseppe Licandro e Rino Tripodi narra, come una sorta di ministoria, i momenti memorabili che la squadra calabrese ha vissuto nell’ultimo decennio. A partire dalla entusiasmante salvezza del torneo 2006-2007, i due autori hanno ripercorso a ritroso gli episodi più significativi degli ultimi nove campionati affrontati dalla Reggina, rievocando gli incontri-chiave e le imprese degli amaranto, le cocenti delusioni e gli arbitraggi sfacciatamente sfavorevoli, i diversi campioni che hanno calcato il terreno dello stadio “Granillo” (e pure qualche “scartina”…) e le marcature più belle e indimenticabili. Come scrive nella Presentazione Enzo Laganà (uno dei decani del giornalismo sportivo calabrese) nel libro si parla di “un decennio che Giuseppe Licandro e Rino Tripodi, i due autori, sono riusciti con bravura a racchiudere in poco più di un centinaio di pagine senza ricorrere ad una pedante sequela temporale di campionati e gare, ma dando – quasi come per un divertissement – una svelta e altalenante sequenza di avvenimenti, incontri, vittorie e sconfitte!”.
I risvolti simbolici del tifo – Nell’Introduzione (che reca l’originale titolo Fenomenologia amaranto: Reggina come metafora) i due scrittori si soffermano a esaminare i risvolti sociologici e psicologici che il “tifo calcistico” indubbiamente incarna, al punto da essere ormai diventato una specie di nuova “religione popolare”: “Ed ecco che la Reggina diventa anche metafora di chi, al mondo d’oggi, è offeso, umiliato dalle ingiustizie, dalla violenza, da un potere politico-economico “globale” che non vuole vedere la povertà, né ammette proteste o lamentele”. “La squadra calabrese” continuano i due autori “potrebbe, quindi, geopoliticamente parlando, rappresentare il Sud del mondo, massacrato e sfruttato dai prepotenti e che – si vedano le assurde rivalità tra le squadre meridionali, a vantaggio delle altre – spesso battaglia tra sé e sé in eterne guerre tra poveri. Oppure, dal punto di vista sociale, simboleggiare gli emarginati, le classi subalterne, le “sacche” deboli che la società del benessere non intende accettare. O, ancora, sul piano psicologico, chi lotta, sfruttando con orgoglio le proprie qualità, pur essendo destinato dagli altri a essere alfine vinto”.
Una cospicua mole di dati statistici – I capitoli finali sono caratterizzati soprattutto dalle statistiche, che permettono di tracciare il bilancio complessivo dei campionati disputati in serie A dalla squadra calabrese (il consuntivo è aggiornato alla fine del torneo 2006-2007). Con un’agile sintesi sono così riassunti tutti i risultati e le classifiche, le formazioni, le presenze e i gol, i record, i dati degli scontri diretti e tante altre curiosità. Lo sguardo degli autori è rivolto anche alla stagione calcistica tuttora in corso, con l’illustrazione delle schede tecniche dei giocatori che compongono la rosa della Reggina e il calendario del torneo 2007-2008. Un’altra annata “all’ultimo respiro” attende i fan amaranto, come peraltro l’andamento dell’attuale campionato lascia chiaramente presagire. La società calabrese, tuttavia, è avvezza alle difficoltà, non demorde mai e cercherà per l’ennesima volta di centrare, con grande determinazione, l’agognata salvezza.
L’immagine: la copertina del libro.
Claudia Mancuso
(LucidaMente, anno III, n. 26, febbraio 2008)