Da un’indagine realizzata da Fondazione Impresa emerge il profilo di un consumatore consapevole dei prodotti biologici. Sono notevoli le ricadute positive sulle aziende del settore
La popolazione sensibile all’ambiente aumenta notevolmente, vuole rispettare il patrimonio naturale, crede fermamente alla ricchezza biologica dell’ecosistema, in grado di assicurare un buon equilibrio al pianeta. A cambiare i propri comportamenti di vita verso una scelta alimentare biologica è una porzione considerevole di italiani: più di una persona su due spende più denaro e compra prodotti naturali per una corretta alimentazione.
L’acquirente tipico nell’era della green economy è una donna, diplomata e dell’Italia Settentrionale, attenta all’acquisto di prodotti alimentari biologici e di detersivi ecologici, che controlla i marchi di qualità ambientale delle merci e la classe energetica degli elettrodomestici acquistati. È questa la fotografia emersa da un’indagine realizzata da Fondazione Impresa. Le imprese operanti nel settore devono riflettere adeguatamente, apportando significative correzioni alla loro politica aziendale di sviluppo, poiché la quota di mercato del comparto green cresce in modo efficace, rappresenta un sicuro business capace di promuovere maggiori opportunità di lavoro.
Il ruolo della green economy assume una particolare importanza nel Terzo Millennio; su di essa ha già posto l’accento Lester R. Brown, presidente dell’Earth Policy Institute, organismo di ricerca interdisciplinare, nel lontano 2002, con il suo libro Eco-economy (Editori Riuniti). Il volume delinea un chiaro scenario economico con interessanti e autorevoli spunti di riflessione rivolti ai manager. Brown affronta il problema alla radice, indica le soluzioni che arrecano un sostanziale beneficio agli uomini in termini di benessere ambientale, soffermandosi sull’importanza della rivoluzione energetica da tradurre in nuove opportunità di lavoro, in autentico business. I suoi suggerimenti non sono restati inascoltati, ma si sono trasformati, nel tempo, in effettive indicazioni di investimento degli imprenditori, stravolgendo le politiche delle imprese.
Le abitudini delle persone mutano velocemente, matura il desiderio di conoscere nuove frontiere dell’alimentazione. C’è una notevole minoranza ancora non giustamente informata sui beni naturali: un italiano su tre non conosce i prodotti alimentari biologici, mentre il 19,7% acquista abitualmente cibi naturali, il 33,9% qualche volta, il 13,2% li compra raramente. Meno abituale è l’acquisto di detersivi o detergenti ecologici. Quasi un italiano su due non compra prodotti naturali per la casa, solo il 7,5% li sceglie abitualmente, il 31,5% qualche volta e l’11,8% raramente.
Gli italiani dimostrano una particolare attenzione alla qualità ambientale dei prodotti che acquistano. Il 36,6% delle persone controlla abitualmente i marchi biologici o le etichette ecologiche della merce, il 22,2% solo qualche volta, il 15,9% raramente. Solo uno su quattro non controlla i beni acquistati. Quasi la totalità degli italiani ritiene molto importanti i consumi energetici degli elettrodomestici e delle automobili al momento dell’acquisto, il risparmio energetico diventa un criterio di scelta, quasi una discriminante sugli articoli da comprare.
Francesco Fravolini
(LM MAGAZINE n. 21, 15 dicembre 2011, supplemento a LucidaMente, anno VI, n. 72, dicembre 2011)
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