Francesco Nucara e Maurizio Turco ribadiscono la necessità che, tra l’altro, ci si adegui alle direttive europee
Anche Partito radicale e Partito repubblicano italiano si uniscono al massiccio invito affinché la Chiesa cattolica paghi le tasse sui propri immobili non destinati né a culto né a opere di carità. Dibattito del quale la nostra rivista ha già dato ampio conto con una serie di articoli: (Tasse e sacrifici: madonna ministra Fornero piange, la Madonna cattolica mai; Appelli tasse, Bagnasco risponde; Lettera aperta a Giorgio Napolitano per porre un argine ai privilegi della Chiesa).
Francesco Nucara, segretario del Pri, e Maurizio Turco, deputato radicale, in una conferenza stampa congiunta (Esenzione dell’Ici, riduzione dell’Ires, leggi e norme contro le direttive europee), tenuta stamane alla Camera insieme al fiscalista Carlo Pontesilli, hanno infatti ribadito la necessità di esentare dall’Ici solo i luoghi di culto e per opere di carità e non quelli adibiti ad altre destinazioni: «La legge e i sacrifici valgono per tutti. Anche la Chiesa cattolica deve pagare l’Ici sugli immobili commerciali come gli alberghi».
In particolare, Turco ha sostenuto che «il cardinale Bagnasco, che è sempre prodigo di consigli per l’Italia, faccia un gesto di buona volontà». In particolare, è stato sollevato, al di là della questione contingente della crisi economica, un problema di adeguamento giuridico alle norme europee: «La nostra non è una iniziativa contro la Chiesa, ma una denuncia su una legge dello Stato che va contro le direttive europee sulla libera concorrenza».
(v.v.)
(LucidaMente, 12 dicembre 2011)