Intervista ai promotori: «Il registro delle dat approvato dal nostro Comune punto di partenza per un impegno costante in direzione di una visione laica della società»
Dopo la “storica” Rete laica Bologna, a pochi chilometri di distanza, nella vicina Imola, nasce un’altra aggregazione dagli obiettivi simili: il Comitato laicità. Abbiamo incontrato i promotori del comitato per porre loro alcune domande.
Da quali urgenze nasce il vostro Comitato?
«Il Comitato laicità di Imola è nato dall’esigenza di un gruppo di persone di diverse appartenenze politiche, che ha condiviso l’impegno per l’istituzione – che è poi stata resa effettiva dal Comune il 1° maggio 2011– del registro per le dichiarazioni anticipate di trattamento, altrimenti dette testamento biologico».
A proposito, come vanno le registrazioni delle proprie dat a Imola?
«Alla data del 3 marzo 2012, risultano registrate 54 dat (23 cittadini e 31 cittadine imolesi)».
E, a livello nazionale, e non solo?
«La situazione politica, economica e sociale è cambiata notevolmente e il tema del testamento biologico non è più al centro del dibattito politico, né locale, né nazionale. Tuttavia crediamo che proposte di legge come quella del cosiddetto disegno di legge Calabrò, pur se non più attuali, debbano considerarsi delle temibili minacce contro il fondamento laico della nostra democrazia, su cui vale la pena di riflettere e mantenere alta l’attenzione. Nel frattempo, il Consiglio dell’Unione europea ha varato una risoluzione (n. 1859 del 25 gennaio 2012) che dà indicazione agli stati membri di rendere effettivo il diritto a lasciare le proprie ultime volontà in tema di “fine vita”, senza costi né eccessiva burocrazia. Gli stati membri che non lo abbiano già fatto, quindi, dovrebbero legiferare in materia, nella propria autonomia, ma con questo principio guida. Le dat sono un diritto: ogni cittadino europeo, nel proprio paese, deve poter sapere che le sue ultime volontà (il suo “testamento biologico”) hanno un valore legale al pari delle ultime volontà testamentali già normate dal codice civile. In questo senso, Imola si inquadra nel solco della risoluzione europea, ma certo occorrerebbe una legge nazionale che desse valore legale stringente alle dat».
«Il Comitato nasce non solo con l’obiettivo di divulgare e far conoscere il registro alla cittadinanza di Imola, ma anche per condividere le conoscenze sui rischi che la nostra democrazia corre quando vengono proposte leggi marcatamente confessionali. È molto importante che a livello locale si faccia sentire la voce e la protesta civile di chi sente di non voler aderire a imposizioni della Chiesa cattolica su una parte della società che, pur rispettandone il pensiero, rivendica la propria visione laica».
Quali, allora, i rischi per laicità, diritti civili e libertà dell’individuo, in genere?
«»La laicità dello Stato non sembra essere un postulato indiscutibile, è tutt’ora una questione. Che si riaccende soprattutto intorno ai temi che riguardano la vita e la morte di tutti noi. Testamento biologico, interruzione volontaria di gravidanza, fecondazione artificiale. Temi su cui periodicamente c’è il tentativo di deviare l’attenzione dalla corretta visione laica della società fondata su leggi dello Stato a una società fondata su leggi confessionali. Sono di questi giorni le dichiarazioni, degne di un giudice del tribunale dell’inquisizione, del sindaco di Castel del Rio sull’aborto, assimilato ai delitti di mafia. E di monsignor Tommaso Ghirelli, vescovo della, nostra città, che richiama i medici a seguire le leggi della Chiesa cattolica piuttosto che quelle dello Stato in merito all’aborto e alla contraccezione. Oltre che della “fine vita” e del testamento biologico, quindi, il Comitato intende ampliare il proprio raggio di interesse e di intervento».
Per chi volesse contattarvi e aderire?
«Chi fosse interessato può contattarci su facebook (http://www.facebook.com/profile.php?id=100002936237485), in bacheca o con messaggio, o scriverci a testamentobiologicoimola@gmail.com. Oppure telefonare direttamente a qualcuno del Comitato; i referenti sono: Mauro Barnabé – 3358072126; Antonella Caranese – 335341721; Carla Govoni – 3662721473; Malvina Mazzotta – 3391907274».
L’immagine: la Rocca sforzesca di Imola
(tratta da http://turistapercasa.fotoblog.it/archive/2010/04/07/castello-di-imola2.html).
(v.v.)
(LucidaMente, anno VII, n. 75, marzo 2012)