Comunicato stampa dei Comitati “San Rocco nel Pratello”, “Al Crusèl” e “Contrada delle Torri e delle Acque” in difesa del diritto alla qualità della vita (e del sonno) dei residenti nelle zone della “movida” felsinea
Dopo anni trascorsi a celare la realtà, da sotto la neve emerge la verità contro cui i Comitati si sono fin qui schierati: il Comune intende zonizzare la città. Lo abbiamo letto sugli atti ufficiali dell’amministrazione, quelli connessi al corrente piano di pedonalizzazioni, nei quali, ad esempio, viene definita l’area Pratello zona di “ricreazione” o di “ritrovo”.
La pedonalizzazione, dunque, promossa non per migliorare la qualità della vita dei residenti, ma per sviluppare un servizio “ricreativo” alla città con l’ovvio risultato di scaricare sui cittadini tutte le conseguenze in termini di rumore e caos notturni. Lo avevamo sempre saputo e abbiamo sempre contestato l’idea della zonizzazione, come un’idea che toglie, che sottrae alla città la sua indispensabile omogeneità, dal momento che senza quella l’identità cittadina si frammenta in microscopiche identità di pochi e perde la sua caratteristica primaria. Salta così l’idea stessa di visione di città da amministrare nella sua dinamicità, a tutto vantaggio di una sorta di ingessatura che ghettizza e si muove nella direzione contraria a quella dell’area metropolitana. Si definiscono, nel nuovo piano comunale di pedonalizzazione del centro, le aree come se, ad esempio, l’ex ghetto degli ebrei fosse dedicato interamente all’artigianato e come se null’altro in esso potesse o dovesse accadere. Del pari, le aree a massima criticità per presenza di locali notturni, come il Pratello o la Zona universitaria in particolare, vengono definite di “ritrovo”.
Leggiamo un’affermazione importante circa il rumore che infrange le soglie di legge, a causa della presenza diurna del traffico automobilistico, ma a quell’affermazione non segue il riconoscimento di una eguale rilevanza del rumore notturno nelle tre zone critiche cittadine. All’Amministrazione comunale chiediamo perché ella seguiti a rimuovere il problema del rumore notturno, causato dall’eccesso di concentrazione di locali ad apertura notturna, anche dopo anni (ne sono trascorsi ormai dieci) di proteste da parte dei cittadini residenti in quelle zone. Quei cittadini non si sono limitati protestare, ma hanno fatto proposte e hanno inoltre esibito certificati medici, con cui se ne dichiaravano i danni, di vario tipo, subiti dall’impossibilità di riposare la notte.
Le aree classificate come di “ritrovo”, dunque, sono destinate a restare così per sempre? In quelle non sarà in alcun modo incentivato un artigianato e un commercio capace di esprimere le capacità dei giovani, cui il governo stesso offre oggi la possibilità di immettersi nell’intrapresa? Le promesse elettorali sono destinate a infrangersi contro la cecità di chi ritiene che i fuorisede e gli stranieri siano fonte di consensi politici? O è ancora vero che la città viene governata dall’Amministrazione eletta dai cittadini (con una manciata di voti in più del 50%, giova ricordare) dalle 8 del mattino alle 20 della sera, momento nel quale il governo passa direttamente nelle mani delle associazioni di categoria?
I nostri comitati, che hanno sempre guardato con favore alla pedonalizzazione, come strumento per raggiungere quantomeno una decente qualità dell’aria, non comprendono la ragione che impedisce a questa Amministrazione di essere finalmente progettuale e ragionare ponendosi dalla parte dei più deboli. Vi furono, sempre in campagna elettorale e da parte dell’attuale Primo Cittadino affermazioni ben precise, che vogliamo riprendere: «Fino a che qualcuno continuerà non poter dormire a causa del rumore notturno, io dovrò schierarmi dalla parte di chi non può dormire». Siamo dunque in presenza di una aperta sconfessione di quanto promesso in campagna elettorale, al tempo in cui si chiedevano i consensi dei cittadini anche sulla base di un progetto mirato a trasferire in zone come il Parco Nord le aree di ritrovo giovanile?
Cosa è accaduto di diverso, perché il Primo Cittadino cambiasse idea? E non ricorda già più, il Primo Cittadino, che nel centro storico e nelle aree “di ritrovo” è la sua opposizione consiliare ad aver mietuto voti? Se il proposito è di cedere all’opposizione consiliare il consenso politico dell’intero centro storico, seguiti a percorrere questa strada.
Vedi anche: Comitato Al Crusel di Bologna: Le “prevedibili” conseguenze della Festa al Pratello del 10 settembre… e Bologna, Comitati dei residenti: vogliamo la quiete notturna e cerchiamo il dialogo, non lo scontro.
Comitati “San Rocco nel Pratello”, “Al Crusèl” e “Contrada delle Torri e delle Acque”
(LucidaMente, anno VII, n. 75, marzo 2012)